Milano, il bar devastato dagli anarchici: "Così i passanti ci hanno aiutato a sistemare"

Porta Romana, catena di solidarietà tra i cittadini dopo il passaggio del corto per Cospito: "Senza il loro supporto non ce l'avremmo fatta"

Milano - Trenta tavoli lanciati sulla strada insieme a una novantina di sedie, alle fioriere e ai “funghi” per il riscaldamento esterno. Un disastro, sabato sera all’ora dell’aperitivo, al cocktail bar “Madison” di viale Sabotino all’angolo con via Altaguardia a Porta Romana, preso di mira dall’orda di anarchici in corteo per Alfredo Cospito.

Ma poi è successo il “miracolo“: passanti e lavoratori di attività commerciali vicine hanno raccolto tutto e aiutato i baristi del locale a rimettere a posto a tempo di record. Tanto che un’ora dopo il locale ha potuto accogliere di nuovo i clienti.

"Noi non sapevamo che il corteo sarebbe passato da viale Sabotino, ce ne siamo accorti quando abbiamo visto le forze dell’ordine sbarrare alcune vie ma non avevamo idea di quello che ci aspettava – racconta il barman Matteo Capra – Avevamo appena aperto, erano passate da poco le 18 e per fortuna non c’era ancora nessun cliente seduto ai tavoli del nostro spazio esterno quando il corteo ha raggiunto la strada di fronte. Per contrastare la barriera della polizia, i manifestanti hanno preso tutti i nostri tavoli e li hanno lanciati insieme a sedie e tutto il resto. Non potevamo fare nulla in quel momento, sarebbe stato pericoloso".

Passato il corteo, i baristi sono usciti e si sono messi le mani nei capelli. "Il dehor era distrutto. I tavoli erano tutti a terra, rovesciati sulla carreggiata. Le sedie sparpagliate per il quartiere: alcune sono state trovate nel parco. I vasi dei fiori erano anche 30 metri più in là".

Vedendo la situazione, persone di passaggio si sono fermate a dare una mano; cittadini del quartiere e passanti, insieme ai dipendenti del Madison e ai commercianti che si sono uniti dai locali vicini. "È stato un bel momento perché non ci siamo sentiti soli. Dopo un’ora, tutto era di nuovo in ordine: alle 19.30 abbiamo riaperto. Ringraziamo chi ci ha aiutato, da soli non ce l’avremmo mai fatta".

Anche se resta la rabbia "per la prepotenza che abbiamo subito". E i danni? "Alcuni arredi non sono più recuperabili, però tutto sommato ci è andata bene. Grazie alla solidarietà che abbiamo ricevuto non siamo andati incontro a perdite economiche proprio il sabato sera, riuscendo comunque ad accogliere i clienti".

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