Il sindaco Giuseppe Sala e il corteo del 25 Aprile: “Quest’anno è più importante che mai, in piazza contro la destra”

Il sindaco di Milano accoglie l’appello del Manifesto per una grande mobilitazione unitaria. Pagliarulo (Anpi): Confido che ci sia tanta gente alla manifestazione, viviamo il rischio di autoritarismo”

A sinistra lo striscione del Pd il 25 aprile dello scorso anno. A destra il sindaco Sala

A sinistra lo striscione del Pd il 25 aprile dello scorso anno. A destra il sindaco Sala

Milano – Una manifestazione di massa, con una fortissima connotazione politica contro il Governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Il quotidiano di sinistra Il Manifesto mercoledì, in prima pagina, ha proposto di replicare il prossimo 25 Aprile, il giorno della Festa della Liberazione dal nazifascismo, quanto già accaduto trent’anni fa, quando il centrosinistra sconfitto dal centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi scese in piazza, a Milano, il 25 Aprile 1994, per dire "no alla destra e al ritorno del fascismo".

Trent’anni dopo, c’è un altro Governo di centrodestra, stavolta capeggiato da Giorgia Meloni, un passato nel Msi e in An, un presente da leader di Fratelli d’Italia, e la sinistra milanese punta a ripetere il medesimo spartito politico. La prima adesione milanese all’appello del Manifesto non è di poco conto. Il sindaco Giuseppe Sala, infatti, a margine del convegno “Lo sciopero del 1944. Alle radici della Carta Costituzionale” che si è tenuto ieri mattina a Palazzo Marino, “chiama” la mobilitazione della piazza meneghina: "Il 25 Aprile di quest’anno è più importante che mai. Ma non tanto perché dobbiamo rievocare il passato, quanto perché dobbiamo guardare avanti. Apprezzo, in particolare, l’appello del Manifesto, che è scritto nel modo giusto. Per cui io non posso che dire a tutti coloro che immaginano di partecipare, che il successo della manifestazione e mostrarsi uniti è importante".

Il primo cittadino auspica che il corteo di massa faccia passare in secondo piano le probabili contestazioni ai rappresentanti della Brigata Ebraica che come ogni anno parteciperanno alla manifestazione: "Se dovessimo rischiare di coprire il senso del 25 Aprile per la contrapposizione o le polemiche sulla Brigata Ebraica, faremmo un autogol. Io spero proprio di no".

Il presidente nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo, intanto, si aspetta "un 25 aprile che tanto più grande sarà tanto meno tensioni ci saranno. C’è stato un appello del Manifesto molto importante che noi abbiamo sottoscritto. Confido che sia un grande momento in cui si ponga al centro la memoria del passato e si arrivi al presente, in cui c’è il rischio di una situazione che tende a scivolare verso circostanze di autoritarismo, sia in Italia sia in altri Paesi d’Europa. È l’occasione per una grande risposta popolare". Il neopresidente dell’Anpi Milano Primo Minelli si augura "un 25 Aprile di massa, pacifico e unitario". Il Comune, infine, ha deciso di intitolare ai “15 martiri antifascisti di piazzale Loreto“ il largo compreso tra la piazza e via Andrea Doria. Sì del Municipio 2.

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