La linea è quella del "dialogo", nel rispetto massimo del "pluralismo". "Nei prossimi giorni farò il giro delle sette chiese... incontrerò le comunità, da quella ebraica alla palestinese". Primo Minelli è il nuovo presidente provinciale dell’Anpi Milano che raccoglie il testimone da Roberto Cenati, dimessosi dopo 13 anni a inizio marzo in polemica con l’Anpi nazionale per l’uso della parola “genocidio“ in relazione a quanto accade in Palestina. Minelli, 73 anni, ex sindacalista, originario del Legnanese, vice di Cenati, ieri mattina è stato eletto con 42 voti a favore, uno contrario, due astenuti.
"I ribelli? Il risultato mi lascia ben sperare", è stato il suo primo commento a caldo. Getta acqua sul fuoco, quando si tocca l’argomento "rapporti con il nazionale", quindi Pagliarulo. "Ci possono stare i dissidi ma poi obiettivo è chiudere la discussione. Con il presidente nazionale i rapporti sono ottimi, è stato il primo a telefonare e a congratularsi per la mia nomina". Uso del "termine genocidio" a parte, i dissidi con il nazionale sono iniziati presto durante la gestione di Cenati.
Con Pagliarulo, ex sindacalista Cgil e dirigente di Rifondazione comunista, schierato da sempre contro le guerre, compreso quella in Ucraina, e Cenati che fin dal principio ha sostenuto "il diritto alla resistenza armata di un popolo invaso e aggredito".
I problemi sono aumentati con il 7 ottobre, con Cenati che è stato sempre molto vicino alla comunità ebraica mentre diverse sezioni milanesi hanno preso parte ai cortei pro Palestina.
Una situazione non sopportabile, ricorda Cenati che ha sostenuto la candidatura di Minelli, comunque gradita al nazionale.
È tempo, ora, di mettersi al lavoro, taglia corto il neo eletto, "per organizzare un 25 Aprile unitario e pacifico" e per questo "dovremo lavorare con le comunità". È preoccupato?
"Direi di sì. Questo 25 Aprile cade in un momento di gravi tensioni internazionali", risponde Minelli. "Nei prossimi giorni convocheremo il comitato permanente antifascista. Abbiamo parole d’ordine unificanti che spero verranno accolte, ovvero “Cessate il fuoco“ e “Due popoli e due Stati“, a questo non c’è alternativa". E con Cenati? "Ci sentiamo spesso, nel mio discorso l’ho ringraziato per il lavoro che ha svolto in questi anni. Lui rimane nell’organizzazione dirigenziale e ci vedremo spesso".
Stefania Consenti