MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Comune, tripla asta da 59 milioni. Gara deserta per via San Tomaso

La Giunta vende i palazzi di largo Treves (più del doppio della base d’asta), via Pirelli 30 e via Edolo. Per il quarto immobile non è arrivata nessuna offerta: l’amministrazione voleva almeno 21,8 milioni

di Massimiliano Mingoia

Tre cessioni riuscite su quattro immobili messi all’asta all’incanto. Il Comune ha venduto per 52,7 milioni di euro il palazzo di Largo Treves (la base d’asta era di 22,6 milioni di euro) a Stella Real Estate; per 2 milioni di euro gli uffici di via Pirelli 30 (base d’asta 1,3 milioni) a Real One srl; per 3,9 milioni di euro l’immobile di via Edolo (base d’asta 3,8 milioni) alla Covi Immobiliare. È andata deserta, invece, l’asta per il palazzo di via San Tomaso. L’amministrazione aveva fissato la base d’asta a 21,8 milioni di euro ma non è stata presentata neanche un’offerta. Questa operazione economica di vendita di immobili nel centro storico è collegata con l’acquisto e la costruzione di nuove tre sedi del Comune in periferia: in via Sile, in via Principe Eugenio 53 e via Durando 38A.

L’asta più combattuta è stata quella per largo Treves, storica sede dell’assessorato alle Politiche sociali. Oltre a Stella Real Estate, che si è aggiudicata l’immobile, hanno presentato offerte al rilancio, inizialmente, anche Edizioni Property, Coima di Manfredi Catella e Assicurazioni generali. La sfida all’ultima offerta, alla fine, si è svolta tra Stella Real Estate ed Edizioni Property. Trenta, in totale, i rilanci registrati per i 4.366 metri quadrati di largo Treves e valore dell’asta iniziale (22,6 milioni di euro) più che raddoppiato: 52,7 milioni di euro (+30,1 milioni di euro). Il secondo immobile all’asta era quello di via via Pirelli 30 (414 mq): dopo 11 rilanci, se lo è aggiudicato Real One srl per due milioni di euro a fronte di una base d’asta di 1,3 milioni di euro (+700 mila euro). In corsa c’erano anche Porta Venezia Immobiliare e Stefano Fugazza. Per il terzo palazzo in vendita, quello di via Edolo in zona Stazione Centrale (2.270 mq), si è presentato un unico concorrente, che è riuscito ad aggiudicarselo con un’offerta di 3,9 milioni di euro, 100 mila euro in più della base d’asta di 3,8 milioni di euro. L’unico rammarico per Palazzo Marino è l’asta per il centralissimo palazzo di via San Tomaso (3.361 mq) per il quale non è stata presentata neanche un’offerta: la basa d’asta era di 21,8 milioni di euro, la più alta dopo quella per largo Treves. L’immobile resta di proprietà del Comune, che lo rimetterà presto a bando, sperando che in un periodo di ripresa post-Covid possa diventare più appetibile per le aziende private.

L’assessore comunale al Demanio Roberto Tasca, intanto, fa un bilancio delle quattro aste: "Un altro buon segnale per la ripresa economica della nostra città. Con l’asta odierna abbiamo compiuto un ulteriore passo per la valorizzazione e la razionalizzazione del patrimonio immobiliare comunale. Si rivela ancora una volta vincente l’utilizzo delle aste all’incanto per indurre i concorrenti ad una gara al rialzo che consente un maggiore incasso. Le maggiori entrate saranno destinate a sostenere gli ingenti interventi in conto capitale che il Comune dovrà fare, tra i quali il prolungamento a Baggio della M1".