
L'assessore Roberto Tasca
Milano, 22 giugno 2019 – Altro che pace fiscale. Il Comune boccia la proposta della Lega di eliminare le sanzioni a chi non ha pagato tasse locali e multe del Codice della strada dal 2000 al 2017 e fa sapere che nei primi tre mesi del 2019 ha fatto scattare il blocco, almeno parziale, dei conti correnti di 1.180 evasori fiscali irriducibili. Linea dura, durissima, annunciata ieri mattina al termine della Giunta comunale dell’assessore al Bilancio Roberto Tasca. Gli oltre mille pignoramenti scattati riguardavano un’evasione complessiva di 3,4 milioni di euro. Per il momento le notifiche hanno dato esito positivo in 644 casi: l’incasso per Palazzo Marino, è stato di 381 mila euro, pari al 16,27% delle tasse e multe evase. La percentuale di riscossione coattiva non è alta, ma il metodo è nuovo e severo e promette di incidere ancor di più in futuro, una volta che il Comune l’avrà testato.
Brutte notizie, insomma, per i furbetti delle tasse. Ma quando scattano per l’esattezza i pignoramenti dei conti correnti? Dopo la notifica di tasse o multe evase, l’avviso bonario e l’ingiunzione di pagamento, l’amministrazione chiede alle banche che detengono i conti correnti degli evasori di bloccare la cifra dovuta al Comune, una cifra che entro due mesi deve essere versata a Palazzo Marino. Sempre nei primi mesi del 2019, intanto, sono stati notificati anche 1.651 provvedimenti di fermo amministrativo per le auto, per un importo di un milione di euro circa.
Tasca, intanto, fornisce anche i numeri del recupero dell’evasione con i metodi più canonici, cioè le ingiunzioni di pagamento. Nel 2017 e nel 2018 il Comune ha provato a recuperare 84,3 milioni di euro evasi di Tari (la tassa sulla raccolta rifiuti) e per ora ha incassato 35,5 milioni di euro. Sul fronte dell’Imu (la tassa sugli immobili), invece, su 107,3 milioni di euro evasi, Palazzo Marino ha recuperato 24,6 milioni di euro (circa il 20%). In totale, nel 2017 e 2018, le procedure di recupero dell’evasione post-ingiunzioni hanno consentito all’amministrazione di incassare 72,4 milioni di euro. E l’obiettivo della Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala è di far meglio nei prossimi anni: «Oggi (ieri, ndr) durante la seduta di Giunta abbiamo detto che l’obiettivo è di arrivare almeno al 40% di recupero dell’evasione. Sulla Tari siamo al 38%, l’obiettivo è realistico». La stima per il triennio 2020-2022 è di un’evasione di 210 milioni di euro da Imu e Tari e di 50 milioni di euro da Imposta di soggiorno, tassa sulla pubblicità e Canone di occupazione del suolo pubblico. Il totale fa 260 milioni di euro, il Comune vuole incassarne almeno il 40%. Altro che pace fiscale, Tasca sceglie la linea del pugno duro contro gli evasori: «La proposta di pace fiscale che ci è arrivata qualche giorno fa dal consigliere della Lega Morelli è un condono che ha l’obiettivo far cassa e dire poi che si hanno dei tesoretti. Non ci interessa. Nel 2017 abbiamo detto no al condono proposto dal Governo di centrosinistra, oggi diciamo no al condono voluto dal Governo giallo-verde. È una questione di coerenza e di equità. Il nostro obiettivo è: pagare tutti, pagare meno».