
L’aggressione all’altezza di Bignami ripresa dalle telecamere di sorveglianza
MILANO – L’incontro casuale, sotto la pensilina alla fermata del tram. Poi l’agguato a due fratelli qualche metro più in là, culminato con una coltellata quasi letale sferrata al più giovane. Tutto per rubare un borsello che il più grande portava a tracolla, con dentro un caricabatterie, un impermeabile e dei fazzoletti. Succedeva la notte tra martedì e mercoledì in viale Fulvio Testi all’altezza di Bignami. Il ferito, uno psicologo di 32 anni, colpito con un fendente alla parte bassa della schiena, è ancora gravissimo, ricoverato al San Gerardo di Monza. Il fratello più grande, di 37 anni, è stato sfiorato al braccio dalla lama e non ha riportato conseguenze. Meno di 24 ore dopo, i presunti aggressori sono stati individuati: sono due sedicenni italiani di seconda generazione con precedenti per lesioni e rapina. Per entrambi è scatto il fermo con l’accusa di tentato omicidio e rapina aggravata, a cura della polizia coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano.
Le indagini sono partite subito, portate avanti dagli agenti delle Sezioni Omicidi e Criminalità diffusa della Squadra Mobile che hanno passato al setaccio i filmati delle telecamere della zona: nei frame si vede l’incontro, poi il raid. Il fratello più piccolo si accascia al suolo, soccorso dall’altro. La sera di mercoledì, i sedicenni sono stati rintracciati. Volti noti al commissariato Greco-Turro, sono entrambi nati in Italia (uno figlio di genitori nordafricani, l’altro con padre italiano) e sono residenti a Cinisello con le famiglie anche se, da quanto è emerso, vivono spesso fuori casa appoggiandosi ad amici. E hanno un curriculum già pieno di precedenti, in particolare per lesioni e rapine messe a segno nella zona Testi-Sarca, centri commerciali compresi, e Cinisello.
Uno dei due, che ha compiuto i 16 anni ad aprile, era già destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare del collocamento in comunità emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Milano lo scorso 25 giugno, ancora da eseguire. Gli erano state attribuite tre rapine in concorso, due messe a segno il 29 gennaio e un’altra il 22 marzo. In un caso aveva colpito un ragazzo con un palo di metallo per rubargli il telefono.
Violenza mai accantonata, riversatasi sui due fratelli la notte tra martedì e mercoledì. Le due vittime stavano tornando dal concerto degli Afterhours al Carroponte; era passata da poco la mezzanotte ed erano alla fermata del tram Bignami. Data l’attesa prevista per l’arrivo del mezzo, di oltre 20 minuti, si sono incamminati verso il centro. Prima di lasciare la postazione hanno incrociato tre ragazzi che provenivano dalla direzione opposta. Uno dei tre si è allontanato subito, parlando al telefono. Gli altri due, dopo aver proseguito a piedi, sono tornati indietro e li hanno aggrediti: secondo la ricostruzione della polizia, uno dei due sedicenni ha tirato fuori il coltello per tagliare la tracolla del borsello del 37enne e rubarglielo, scatenando la reazione sua e del più piccolo, che ha avuto la peggio. La lama ha tranciato i tessuti provocando un’abbondante fuoriuscita di sangue.
Già la sera del 9, i poliziotti hanno rintracciato il presunto accoltellatore, che ha compiuto 16 anni a febbraio: a casa c’erano alcuni vestiti sporchi di sangue e altri in lavatrice. Mancava una felpa, che si vedeva nei filmati. Lui ha rivelato fosse a casa di un amico, così la polizia si è diretta in questa seconda abitazione dove ha trovato il suo complice (destinatario dell’ordinanza di giugno): un ragazzo corpulento, che quella notte indossava un giubbotto pieno di toppe e occhiali vistosi. Alla vista degli agenti ha provato a fuggire dal balcone ma è stato subito catturato. Aveva ancora i vestiti imbrattati di sangue. Il borsello rubato è stato ritrovato in un’area verde sempre in viale Fulvio Testi, poco distante dal luogo della rapina violenta. Ora i due sedicenni sono al carcere Beccaria.