REDAZIONE MILANO

Entra al bar e accoltella tutti. I feriti reagiscono: arrestato

Nel mirino il titolare del locale, il nipote e un cliente. Nessuno di loro è grave. Bloccato dai carabinieri un cinquantaduenne: è accusato di tentato omicidio.

Le tre persone aggredite sono state trasportate all’ospedale Fatebenefratelli Il colpevole è stato ricoverato al San Raffaele

Le tre persone aggredite sono state trasportate all’ospedale Fatebenefratelli Il colpevole è stato ricoverato al San Raffaele

Il blitz improvviso nel bar all’orario di chiusura. I fendenti sferrati in rapida successione. Per uccidere. La reazione veemente delle vittime, che riescono a contrattaccare a mani nude. E nel parapiglia finisce pure un cliente del locale, a sua volta ferito in maniera lieve. L’intervento dei carabinieri e l’arresto dell’aggressore con le accuse di tentato omicidio e lesioni aggravate. Un bilancio tutto sommato non grave: nessuno dei protagonisti è in pericolo di vita.

Il raid è andato in scena alle 19.30 di martedì in largo Tel Aviv, a due passi da via Padova. Stando a quanto ricostruito finora dai militari del Nucleo Radiomobile, il cinquantaduenne egiziano Madoh Adany E., con precedenti di polizia e già destinatario delle misure cautelari del divieto di dimora a Milano e dell’obbligo di non allontanarsi da casa dalle 19 alle 7, è entrato nel bar armato di coltello e si è avventato prima sul titolare, un connazionale di 56 anni, e poi sul nipote di quest’ultimo, un ventiduenne, ferendoli entrambi con diversi fendenti indirizzati anche a organi vitali (per fortuna non lesionati dai colpi). Un cliente di 60 anni, pure lui egiziano, ha tentato di fermare la furia dell’aggressore e ha rimediato alcuni tagli.

La chiamata al 112 ha generato l’intervento immediato di diverse pattuglie dell’Arma: dopo aver ricostruito la dinamica, i carabinieri hanno bloccato E., che poi è stato soccorso dai sanitari di Areu per le ferite riportate nella colluttazione con le vittime e portato al San Raffaele. È rimasto in osservazione, piantonato dai militari: appena si rimetterà, verrà trasferito in carcere a San Vittore, in attesa dell’udienza di convalida davanti al gip. Il proprietario del locale, il nipote e l’avventore sono finiti al Fatebenefratelli in codice verde: le loro condizioni non sono ritenute preoccupanti. Le indagini non hanno appurato al momento le ragioni dell’agguato a mano armata, anche se il movente potrebbe essere legato a precedenti screzi con il cinquantaduenne.

Nicola Palma