
La polizia davanti al palazzo (Newpress)
Milano, 11 luglio 2017 - Un palazzo di lusso costruito pochi anni fa all’interno di un cortile. Al primo piano dello stabile al civico 65 di viale Coni Zugna ci abita da sola C.L., 44enne ostetrica del San Paolo con due figli avuti dal matrimonio (finito con una separazione) con un imprenditore tessile del Comasco. Ed è stata proprio la donna, di ritorno domenica sera da un weekend al mare con gli amici, a ritrovare il corpo senza vita di Mariana Odica, 35enne romena che aveva assunto una ventina di giorni fa per accudire i due figli durante le vacanze estive al posto della colf di fiducia. La donna ha dato immediatamente l’allarme, anche se per la ragazza dell’Est, nata il 18 giugno 1982 a Tulcea, non c’era più niente da fare: fatali cinque-sei fendenti tra torace e addome sferrati con un coltello da cucina ritrovato sotto il suo corpo.
È stata uccisa? Molto probabilmente sì, anche se gli investigatori della Squadra mobile ci vanno cauti, in attesa dell’autopsia di oggi; del resto, pure il medico legale non si è sbilanciato in maniera definitiva sulla pista dell’omicidio, che resta comunque quella privilegiata. Quella del suicidio non viene esclusa categoricamente (non ci sono tagli sulle mani di Mariana, segno che non ha provato a difendersi), ma è evidente che si tratterebbe, se confermato, di un gesto quantomeno inusuale e stranissimo per tempi e modalità; senza contare che non sono stati ritrovati messaggi o biglietti. Di Mariana si sa pochissimo, e in Questura c’è il massimo riserbo sulla vicenda: arrivata in Italia non molto tempo fa, è incensurata e sconosciuta alle banche dati della polizia. La dottoressa che l’ha assunta di recente non ha saputo fornire molte informazioni agli inquirenti né sul suo passato né sulle sue frequentazioni, visto che l’ha conosciuta a metà giugno probabilmente su segnalazione di un’agenzia. Non si conosce nemmeno l’orario preciso del decesso. Di sicuro non è avvenuto prima di sabato sera, visto che la 35enne è stata notata da alcuni commercianti della zona passeggiare in viale Coni Zugna con il cane della famiglia, razza King Charles, e che in seguito ha anche parlato al telefono con la proprietaria dell’appartamento. Ipotizzando che si sia trattato di un assassinio, allora si potrebbe dare per certo che la vittima conoscesse il suo aggressore: alle quattro porte che dal doppio pianerottolo del primo piano conducono al mega appartamento non sono stati rilevati segni di effrazione. Per questo si sta cercando di ricostruire la vita di Mariana, e in particolare amicizie e contatti recenti. Un aiuto importante potrebbe arrivare sia dalla visione dei filmati delle telecamere installate all’ingresso che dall’analisi del cellulare della vittima, ritrovato nell’appartamento così come la sua borsetta e gli altri oggetti di valore presenti in casa (il che porta a escludere pure la tesi del ladro sorpreso dall’inattesa presenza di una persona nell’abitazione): telefonate e numeri verranno scandagliati con attenzione dagli uomini della Omicidi, coordinati dal commissario capo Achille Perone. A caccia dell’assassino di viale Coni Zugna 65. Ammesso che esista.