ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Clima teso al liceo Benini: "Sedici dipendenti su 60 chiedono il trasferimento"

Melegnano, al sit-in hanno partecipato i sindacati e anche diversi studenti "La mancanza di dialogo con la dirigenza compromette l’organizzazione".

Clima teso al liceo Benini: "Sedici dipendenti su 60 chiedono il trasferimento"

Clima teso al liceo Benini: "Sedici dipendenti su 60 chiedono il trasferimento"

Slogan e striscioni per chiedere una scuola "libera e democratica, dove si respiri un clima sereno, senza atteggiamenti troppo impositivi da parte degli organi dirigenti". Così ieri mattina a Melegnano i sindacati e le Rsu del Benini, istituto superiore con circa 900 iscritti tra scientifico, scienze umane ed ex ragioneria, hanno organizzato un sit-in in piazza Risorgimento, lamentando rapporti tesi tra il personale della scuola e la sua dirigenza.

I motivi del malcontento sono riassunti in un comunicato dell’assemblea sindacale dell’istituto: da settembre a oggi, "in una scuola che negli anni si è distinta per accoglienza, umanità e libertà di espressione – vi si legge – il clima è divenuto sempre più teso: l’alta frequenza di rimproveri e richiami verbali ai dipendenti, docenti e non docenti, e l’inasprimento delle relazioni tra dirigenza e personale hanno portato nel mese di marzo alla richiesta di trasferimento da parte di ben sedici unità del personale della scuola su un totale di sessanta lavoratori di ruolo, cosa mai avvenuta prima".

"La mancanza di dialogo tra la dirigenza e il personale ha compromesso il funzionamento e l’organizzazione della scuola: il collegio dei docenti è stato progressivamente esautorato dalle sue funzioni deliberative e si è venuto a creare uno stato di tensione costante su questioni fondamentali, soprattutto sull’utilizzo dei fondi scolastici e del Pnrr. Su quest’ultimo punto lo scontro si è fatto particolarmente duro: la commissione Pnrr non ha potuto lavorare e gli acquisti sono stati effettuati dalla dirigenza, senza il coinvolgimento dei docenti".

Si lamentano inoltre intoppi "nella gestione del bilancio e nelle nomine degli incarichi": questioni che hanno portato le principali sigle sindacali (Flc Cgil, Cisl, Uil, Snals) a proclamare lo stato di agitazione tra il personale. Un tentativo di conciliazione tra le parti, in prefettura, si è chiuso con una fumata nera.

E ieri è scattato il presìdio, partecipato anche dai ragazzi, che nei loro interventi hanno citato Pericle e la democrazia ateniese.

"Le decisioni devono passare attraverso la collettività", ha rimarcato durante la manifestazione Jessica Merli della Flc Cgil. "C’è bisogno di maggiore condivisione", ha aggiunto uno dei professori, Giuseppe Matranga. Ha fatto eco la collega Valeria Pilone: "Le prerogative degli organi collegiali devono essere rispettate. Il sit-in di oggi è un laboratorio di democrazia".