Cittadinanza onoraria a Julian Assange? A Milano “non se ne discute”

Palazzo Marino boccia la possibilità di discutere la mozione presentata da tre consiglieri di maggioranza. Scoppia la polemica interna: “In Comune comanda il consolato americano o i cittadini?”

Il giornalista australiano Julian Assange, "padre" di Wikileaks, rischia l'estradizione negli Usa

Il giornalista australiano Julian Assange, "padre" di Wikileaks, rischia l'estradizione negli Usa

L'aula di Palazzo Marino ha votato contro la possibilità di discutere la mozione dei consiglieri di maggioranza Monguzzi (Verdi), Fedrighini (lista Sala) e Pantaleo del Pd, per conferire la cittadinanza onoraria di Milano a Juliane Assange. Sette i voti favorevoli, 11 i contrari e 16 gli astenuti.

Probabilmente una mossa da parte della maggioranza per prendere tempo e decidere la linea da adottare. La mozione è comunque depositata e potrà essere discussa prossimamente.

Il 20 e 21 febbraio prossimi si terrà presso l'Alta Corte del Regno Unito, dove Assange è carcerato dal 2021 – dopo l’arresto nel 2019, l'udienza finale sulla richiesta di estradizione negli Usa dove rischierebbe una condanna a 175 anni di carcere per reati attinenti allo spionaggio internazionale. In quei giorni, a Milano, come in altre città, ci sarà un presidio davanti al consolato britannico. 

Da ricordare che già due anni fa, a maggio 2022, la maggioranza si era spaccata sul voto per Assange. La consigliera dei Verdi Francesca Cucchiara aveva presentato una mozione con cui chiedeva il conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista australiano promotore di Wikileaks, seguendo l'esempio di altre amministrazioni, anche di centrosinistra, tra cui Roma e Napoli. Alla fine la mozione era stata approvata in una versione modificata da due emendamenti del Pd che esprimevano una censura al trattamento processuale subito da Assange, anziché' la cittadinanza onoraria, e un no all'espressa contrarietà' all'estradizione. "Che vergogna, la maggioranza ha votato contro la possibilità' di votare la mozione su Assange. Perché i capi non vogliono", ha commentato, contrariato, il verde Carlo Monguzzi. 

Dal Pd hanno motivato la posizione contraria della maggioranza spiegando anche che la posizione del partito milanese vuole ricalcare quella del partito a livello nazionale. Fedrighini, sui social, commenta: "Il genere obbediente. Il Consiglio comunale di Milano ha votato contro la possibilità di discutere un Ordine del Giorno, firmato da me Monguzzi e Pantaleo, finalizzato a riconoscere la cittadinanza onoraria a Julian Assange. Identica proposta era stata approvata dai consigli comunali di Roma, Napoli, Bari, Reggio Emilia, Modena. Il tema della democrazia e della libertà di stampa viene ritenuto non meritevole di discussione nel Consiglio eletto dai cittadini. L'importante per alcuni (non tutti, per fortuna) è limitarsi a obbedire agli ordini. In silenzio. Come sempre". Monguzzi aggiunge: "Ci dicono che il consolato americano è contrario. Pazienza! Siamo tornati a 40 anni fa! In Comune comanda il consolato americano o i cittadini?"