ROS. PAL.
Cronaca

Cinisello Balsamo, crematori fermi da mesi: "Colpa della burocrazia"

Solo a novembre è previsto il riavvio degli impianti. Il Comune: "Gestione da rivedere"

L’assessore alle attività cimiteriali Bernardo Aiello

Cinisello Balsamo (Milano) - I due impianti di cremazione, al cimitero di Cinisello Balsamo, erano stati importantissimi durante i mesi più difficili della pandemia. Sono state centinaia le salme provenienti da tutto il Nord Italia che hanno potuto essere cremate in tempi ragionevoli, mentre il Covid mieteva molte vittime.

Da marzo, però, i due forni sono inesorabilmente fermi, a causa di un grave malfunzionamento che ne impedisce il riavvio in modo sicuro. Un danno per i cinisellesi, costretti a cremare le salme dei propri cari in altri comuni, con tempi di attesa fino a quattro volte più lunghi e costi che lievitano fino a tre volte. E un danno enorme per il bilancio dell’amministrazione comunale, che nel 2021 dovrà fare a meno di circa 800mila euro di incassi a causa dell’inattività dei due impianti. A provocare lo stop è stato il malfunzionamento di un componente dal costo di circa 100mila euro. Il ritardo nella sua sostituzione è legato al fatto che per reperire i fondi e autorizzare l’acquisto e i lavori di manutenzione sono necessarie procedure burocratiche lunghe. I lavori di ripristino sono cominciati solo alcuni giorni fa e i due impianti potrebbero tornare attivi nel mese di novembre. Dunque il destino dei due forni è un caso non solo sociale, ma anche politico.

L’assessore alle attività cimiteriali Bernardo Aiello, che si è trovato a fare i conti con questo inconveniente pochi mesi dopo il suo insediamento, è deciso ad andare fino in fondo per mettere fine a una situazione di disservizio che non è nuova. "A determinare questi disservizi sono le lungaggini burocratiche che purtroppo non sono evitabili, se non ricorrendo a un diverso sistema di gestione – afferma Aiello, che si è scusato con l’utenza –. Per questo, insieme agli uffici, ci stiamo lavorando: l’obiettivo è affidare la gestione dei due impianti a una società privata che sia in grado di farli funzionare e che garantisca un canone certo, anche in caso di fermo, alle casse comunali". Le ipotesi per un nuovo piano di gestione sono in fase di elaborazione e non si esclude nemmeno la possibilità di un project financing che possa consentire il completo rinnovo dei due forni e il loro spostamento alle spalle del cimitero, in un’area lontana da qualsiasi insediamento abitativo.