LAURA LANA
Cronaca

A Cinisello il Collettivo 20092 in presidio: “No alla svendita della città pubblica”

Il comitato ha organizzato un'assemblea per ribadire il diritto alla casa, la necessità di potenziare i servizi in periferia e di riutilizzare gli immobili oggi dismessi

Il presidio del Collettivo 20092

Il presidio del Collettivo 20092

Cinisello Balsamo (Milano), 8 giugno 2024 – Un presidio e un’assemblea per riprogettare il “Diritto alla Città”, dire “no” alla “svendita dei luoghi pubblici” e tutelare e potenziare i servizi, soprattutto in periferia. L’ha organizzata il Collettivo 20092, che è tornato dove tutto era cominciato nel 2013: nella vecchia casa delle associazioni di quartiere in via Alberti 11.

“Dopo essere stata sede della Circoscrizione 4 dagli anni ’70 agli anni ’90, nei decenni successivi è stata animata da diverse realtà associative di base che hanno portato avanti progettualità rivolte al territorio: diritto allo studio, attività educative e occupazionali per persone disabili, aggregazione anziani – racconta il comitato -. Nel corso del tempo, però, le associazioni presenti hanno dovuto lasciare lo spazio, principalmente per una questione di costi, cercando un’altra sede o semplicemente lasciando morire quelle esperienze”.

Contemporaneamente, dal 2020, è stata chiusa, allo scoppio della pandemia Covid-19, anche la piscina comunale. “La struttura mai è più stata riaperta ed è stata lasciata in stato di abbandono, privando così i quartieri limitrofi di una struttura sportiva di base. Un altro spazio pubblico come quello di via Giolitti 1, poco distante, è già in lista per l’alienazione e potrebbe invece essere una risorsa per il territorio. Questi luoghi hanno rappresentato un punto di riferimento per diverse fasce d’età, in uno spirito di cura e costruzione di relazioni di comunità solidali”.

Il Collettivo 20092, durante una giornata di confronto con residenti e onlus, ha così lanciato “una campagna in difesa della città pubblica, ribadendo il valore dell’autogestione degli spazi di prossimità, gestiti dal basso e resi realmente vissuti dagli abitanti dei quartieri. Lo facciamo partendo dalla rivendicazione di via Alberti 11 come bene comune a uso sociale, culturale, politico da sottrarre a chiusura, svendita, speculazione”. In questo periodo, lamenta il collettivo, la città pubblica si è ristretta sempre più a Cinisello Balsamo, soprattutto nelle zone di periferia. “Negli ultimi anni una città intera si è svuotata e un territorio si è impoverito: stiamo parlando di Cinisello e del Nord Milano, quella cintura di hinterland che nonostante l'abbondanza di spazi ha visto progressivamente chiudere attività ricreative e culturali, luoghi a disposizione dell'associazionismo e dei percorsi spontanei di mutuo soccorso dal basso, così come lo sgombero delle esperienze di autogestione portate avanti dal Collettivo 20092. In parallelo, sono i servizi pubblici che vengono tagliati e colpiti, in un'ottica sempre privatistica della città”.

L’organizzazione aveva occupato per 8 anni un immobile in via Cremona 10 che, a febbraio dell’anno scorso, è stato sgomberato dalla polizia. Oltre a dare un tetto alle persone senza casa, il capannone ospitava associazioni e iniziative sociali, dal doposcuola allo sportello per il diritto alla casa. “Come Collettivo 20092 sentiamo la necessità di proporre un momento comune per parlarne e per affermare che quello dello spazio e della città pubblica è un problema urgente che ci riguarda tutti, a prescindere delle differenze di approccio, attivismo e organizzazione che ci caratterizza: riprendiamo la parola, come abbiamo fatto negli ultimi tre anni, sul tema del diritto alla città e del diritto all'abitare. E lo vogliamo fare proprio a Sant'Eusebio, quartiere popolare tra i più colpiti dall’idea di malterritorio che ha in mente chi ci governa”.