GRAZIANO MASPERI
Cronaca

Cimitero islamico, la decisione passa al Tar

L’associazione Abu Bakar presenta ricorso contro il diniego del comune di Magenta. Chiedono uno spazio per la sepoltura.

di Graziano Masperi

L’associazione islamica Abu Bakar presenta ricorso al Tar contro il diniego del Comune di Magenta che non ha concesso uno spazio per la sepoltura secondo il rito islamico. A febbraio la comunità islamica aveva protocollato in Comune la richiesta di uno spazio. All’interno del cimitero comunale o in altri luoghi. Poi il periodo dell’emergenza sanitaria aveva ritardato la risposta, arrivata nel mese di giugno con un diniego. "La decisione del Comune – ha spiegato Munib Ashfaq dell’associazione islamica – verteva sul fatto che all’interno del cimitero comunale laico di Magenta non esisteva uno spazio da poter utilizzare per la sepoltura secondo il rituale islamico che prevede una procedura particolare. Dopo una attenta valutazione abbiamo deciso di rivolgerci al tribunale amministrativo affinché decida".

Le famiglie di religione musulmana a Magenta e nei comuni limitrofi sono aumentate in maniera esponenziale negli ultimi anni. Dopo la richiesta di uno spazio per la celebrazione della festività del Sacrificio e la sempre aperta questione di un’area dove poter realizzare la moschea c’è anche la questione della sepoltura dei defunti. Sono molti gli islamici che vivono a Magenta da decenni. Alcuni non hanno più nessun parente nel loro paese di origine e farsi carico del costo per trasferire la salma in paesi quali il Pakistan o il nord Africa è troppo oneroso. Avere un cimitero sul territorio è una questione economica. "Ma non solo – avverte Munib – spesso vengono rimpatriate salme con i figli che vivono stabilmente a Magenta e non hanno possibilità di andare a trovare il genitore. Non sarebbe così con un’area dedicata situata nel comuen di Magenta". "L’altro giorno – continua Asfhaq – è morto un amico pakistano. Non essendoci luoghi adatti in tutto il territorio che prevedono la sepoltura islamica, abbiamo proceduto al trasferimento della salma in Pakistan per un costo che si aggirava attorno agli 11mila euro. Una cifra enorme per uan famiglia che vive con uno stipendio normale".

E così la palla passa ai giudici amministrativi. Lo storico avvocato dell’associazione Abu Bakar, che fin dall’inizio segue l’associazione Abu Bakar, ha sottoscritto il ricorso al Tar e a settembre la questione potrebbe salire alla ribalta come una delle più spinose da risolvere per l’amministrazione. Insomma, la comunità islamica non molla un colpo e vuole che i propri diritti vengano rispettati a costo di agire ogni volta per le vie legali. Anche questo ricorso ha, infatti, un costo notevole. Così come avrà un costo resistere legalmente per il Comune di Magenta. "Auspichiamo che si trovi una soluzione per il bene di tutti– conclude il rappresentante della comunità islamica – molte famiglie sono parte integrante della società italiana e di Magenta e sono perfettamente integrati. Pensiamo che trovare un luogo deputato per la sepoltura con tutte le regole del caso non sia affatto impossibile e sia una questione di civiltà".