
L'annuncio di Macao
Milano, 5 novembre 2021 - "Siamo fuori". Due parole per annunciare su Facebook la chiusura del Centro sociale Macao in viale Molise 68 in quella che era la Borsa dell'ex Macello. Il collettivo lascia spontaneamente la palazzina liberty occupata 9 anni fa: "sospendiamo la permanenza delle attività" è scritto.
Via da un'area che negli ultimi mesi è diventata bersaglio di attacchi da parte dei "vicini" che hanno invaso le palazzine adiacenti, dismesse, rendendole un covo di criminalità e un rifugio di sbandati. A fine settembre, ricordiamo, un gruppo di magrebini aveva fatto irruzione con spranghe e coltelli durante una mostra promossa dal collettivo. Nei giorni scorsi, l'ennesima rissa con ferito gravissimo. Via da un'area, quella dell'ex Macello, che sarà al centro di una mega riqualificazione.
"Negli ultimi sei mesi - si legge su Facebook - Macao si è trovata a gestire giorno e notte una situazione complessa e delicata; a organizzare la resistenza, spesso fisica, tra discussioni, incendi, violenze e nuove difficoltà create dalla pandemia; a sostenere persone in difficoltà nella ricerca di una casa e condizioni di vita migliori; a difendere la comunità che attraversa lo spazio di viale Molise 68". "Eppure, c’è un limite che non intendiamo superare, che non fa parte della nostra storia né del nostro linguaggio. Non vogliamo usare le nostre energie e il nostro tempo per fare diversamente da ciò che siamo: una piattaforma che denuncia la precarietà, la mancanza di reddito e le paghe indegne del settore culturale, che crea aggregazione attraverso il mutualismo e l’autogestione dei processi produttivi".
"Non siamo bravi a fare paura. Ci interessa generare alleanze e socialità alternative, costruire complicità e forza, immaginare altri mondi: queste sono le cose che sappiamo fare". E ora? La conclusione è "un arrivederci", "su una delle pareti si intravede ancora un disegno di Dan Perjovschi in cui Macao esce dalle mura di Macao portandosi dietro Macao. Quel disegno si sta avverando. Lasciamo lo spazio, con la volontà di ripensare il nostro radicamento nel quartiere di Molise Calvairate, nella città e nel mondo".