La banda che fabbricava certificati falsi per ottenere permessi di soggiorno: fino a 5.000 euro per ogni pratica

Milano, indagine della polizia locale dopo una segnalazione: denunciati 4 italiani con precedenti per truffa

Indagine della polizia locale sui falsi certificati per ottenere il permesso di soggiorno (Archivio)

Indagine della polizia locale sui falsi certificati per ottenere il permesso di soggiorno (Archivio)

Milano – Le tariffe arrivavano fino a 5mila euro, per ottenere un falso contratto di affitto e di idoneità abitativa necessari per il permesso di soggiorno e le pratiche di ricongiungimento familiare. Quattro italiani, tra i 32 e i 63 anni, sono indagati a Milano con l’accusa di concorso in falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e per reati sull’immigrazione clandestina. Due hanno precedenti per truffa e uno risulta intestatario di una società di servizi presente sul territorio milanese, verosimilmente coinvolta nella vicenda.

A far scattare l’indagine è stata una segnalazione arrivata, lo scorso aprile, alla Polizia locale dall’ufficio del Municipio 5 per il rilascio delle attestazioni di idoneità abitative. Gli agenti hanno così scoperto la falsificazione di contratti di affitto e in molti casi anche di certificazioni tecniche.

Un sistema ramificato e collaudato, con ruoli e compiti ben precisi, che si basava anche sul passaparola tra le comunità di stranieri in Lombardia. A fronte del pagamento di una somma di denaro, alcuni intermediari raccoglievano e portavano avanti le istanze di cittadini stranieri, con lo scopo di far ottenere l’attestazione di idoneità abitativa finalizzata al rilascio di titoli di soggiorno a favore, nella maggior parte dei casi, di familiari da ricongiungere. Un servizio offerto chiedendo il pagamento di somme fino a cinquemila euro.

La Polizia locale, coordinata dalla Procura di Milano, ha sequestrato denaro ritenuto profitto dei reati, dispositivi informatici per un totale di circa 12 terabyte e un ingente quantitativo di documenti cartacei riconducibili a 200 pratiche per il rilascio delle attestazioni di idoneità abitative presentate agli uffici comunali, oltre a certificazioni tecniche contraffatte o talvolta timbrate e firmate in bianco da professionisti la cui posizione verrà chiarita durante il proseguimento delle indagini. Un’inchiesta che, quindi, potrebbe allargarsi, raggiungendo anche altre persone coinvolte nel sistema venuto a galla.