
Barbara Mangiacavalli (presidente del sindacato di categoria) nella struttura della Martesana per un convegno
Sos infermieri al Centro Sant’Ambrogio-Fatebenefratelli a Cernusco, "la carenza è una questione nazionale, serve un commissario per risolvere il problema". L’appello di Barbara Mangiacavalli, presidente del sindacato di categoria, nella struttura della Martesana per un convegno sulle prospettive della professione. L’ospedale di riabilitazione psichiatrica in città copre l’11% della domanda lombarda di cure, che nel tempo sono cambiate.
"Servono capacità tecniche ed empatia per rispondere alle nuove patologie che avanzano fra gli adolescenti - spiega la primaria Emanuela Novelli - in cima a tutto, la dipendenza da Internet e il disagio". La specialista ha acceso un faro sull’importanza della formazione continua per affrontare patologie "sempre meno tipiche".
Per gestire l’evoluzione, "l’infermiere deve saper abbracciare il mutamento, è la richiesta rivolta a queste figure: spesso si sperimenta sul campo e non nei corsi universitari - sottolinea Gian Marco Giobbio, direttore sanitario -. La psichiatria territoriale si è trasformata con i malati negli ultimi 20 anni". "Allo scoccare del nuovo millennio nelle comunità trovavamo pazienti con psicosi e non si parlava ancora di disturbi della personalità - ricorda - la crescita delle metropoli con la riduzione dei rapporti interpersonali e l’incremento dell’uso di stupefacenti hanno innescato mutamenti profondi nei casi che approdano nelle nostre strutture.
C’è ancora una parte di malati psicotici, ma le altre tipologie hanno avuto una forte crescita. Non c’è stata una riforma come avvenne con Franco Basaglia, abbiamo creato modelli nostri di intervento". Fra i nodi da sciogliere, anche il personale.
Fare l’infermiere non attira i giovani: "Esiste un problema di questo tipo - ammette Mangiacavalli - sia perché ci sono meno ragazzi di un tempo, sia perché c’è un’offerta universitaria molto ampia e competitiva. Altre professioni sanitarie come il fisioterapista e il medico raccolgono più iscritti e noi. E soprattutto al Nord, non copriamo tutti i posti disponibili negli atenei".
Per invertire la rotta occorre "cambiare i modelli, valorizzare le competenze specialistiche, eliminare lacci e lacciuoli e fare sinergia tra pubblico e privato".