
Piano De Nora-Snam coi fondi del Governo. E il patto col Giappone per il metallo alcalino delle batterie
CERNUSCO SUL NAVIGLIO (Milano) Dopo il grande piano per creare la capitale milanese dell’idrogeno, De Nora firma un contratto in Giappone per un impianto che estrarrà il litio dalle batterie esauste. Il colosso italiano dell’elettrochimica "verde" contribuirà con le proprie tecnologie "all’economia circolare delle materie prime critiche e alla transizione energetica". Accordo strategico con un partner "di primaria importanza", del quale non fa il nome, "per fare fronte a una domanda che aumenta e alla disponibilità limitata del metallo alcalino con estrazione dal pesante impatto ambientale", spiega l’azienda. Fattori che hanno spinto il Gruppo a sviluppare processi di recupero per l’elemento base di accumulatori impiegati dappertutto: automotive, aerospaziale, in campo militare ma anche in tanta piccola tecnologia di consumo, a partire dai cellulari. Il presente e il futuro. Con il riciclo "si attenuerà il problema dell’offerta riducendo l’impronta carbonica". La controllata fornirà linee all’avanguardia per ridare una seconda vita al prezioso componente. Una soluzione con notevoli vantaggi rispetto ai trattamenti tradizionali "permetterà la riduzione del 30% del consumo di acqua, eliminando quasi del tutto l’utilizzo di sostanze chimiche e riducendo i rifiuti". La fabbrica restituirà il litio direttamente pronto da inserire in nuove batterie. "Il progetto – sottolinea De Nora – conferma la centralità dell’Oriente nel piano di consolidamento internazionale e di espansione della capacità produttiva: nel 2023 con l’ampliamento dello stabilimento in Cina a Suzhou e nel 2024 in quello giapponese di Okayama". Dove si fa la stessa cosa che si farà nella giga-factory in costruzione a Cernusco sul Naviglio: elettrolizzatori. Così l’idrogeno verde unirà il Milanese al resto del mondo, il nuovo polo che sta nascendo insieme a Snam farà della città a due passi dal Duomo una delle capitali ecologiche lombarde e italiane. Un intervento di interesse nazionale per il governo che ha già stanziato in due tranche 63 milioni per portare a termine l’impianto. Sarà uno dei poli della riconversione ecologica e l’idrogeno è uno degli elementi su cui poggia il piano italiano. Nell’hub di via Miglioli si farà l’elettrolisi dell’acqua, passaggio essenziale per ottenere il propellente che non inquina e si produrranno anche le componenti per celle a combustibile usate nell’energia senza emissioni di CO2. La gigafactory rientra nel programma europeo Ipcei Hy2Tech, che sostiene tutti i segmenti della catena dell’idrogeno: tra le 35 imprese che hanno ricevuto supporto pubblico, una delle sei italiane è proprio De Nora. Il Pnrr ha inserito l’iniziativa in un programma più generale di modernizzazione del Paese. Tra diretti e indotto il polo si porterà in dote 2mila posti di lavoro. La prima pietra è stata posata a giugno 2024, il taglio del nastro a dicembre 2026.