Rapine e coltellate in Centrale, il passante eroe torna a casa: paura sì, ma mi sto riprendendo

Carlo, 68 anni, ferito per aver tentato di difendere una delle vittime di Rhasi Abrahman. Il marocchino in carcere: avevo preso pastiglie, non ricordo nulla. Ora potrà essere espulso

Il luogo di una delle aggressioni a Milano Centrale (a sinistra) e i soccorsi alle vittime

Il luogo di una delle aggressioni a Milano Centrale (a sinistra) e i soccorsi alle vittime

Milano, 9 marzo 2023 – “Sono un po’ provato. Ho perso molto sangue e ho bisogno di riposo. Ho avuto paura ma a poco a poco mi sto riprendendo”. Lo ha raccontato a un conoscente Carlo B., il 68enne che lunedì pomeriggio è stato ferito dal marocchino Abrahman Rhasi, autore di cinque raid in rapida successione: sempre donne nel mirino, sempre un coltello in pugno. Un rapinatore violento e in stato di alterazione.

E Carlo è tra i passanti che non hanno voltato la testa dall’altra parte, che anzi si sono dati da fare per aiutare le donne in pericolo, restando feriti a loro volta. Nel suo caso, è finito all’ospedale Niguarda in codice rosso, anche se già in serata le sue condizioni sono migliorate ed è stato poi dimesso con 15 giorni di prognosi. Quando si è imbattuto nel 23enne stava uscendo dallo stabile di viale Brianza 27, dove si trova il suo studio: messo il piede sul marciapiede si è trovato involontariamente al centro della colluttazione e ha cercato di proteggere la donna che l’uomo stava aggredendo, rimando a sua volta ferito alla spalla con la lama. Il giorno dopo è tornato a casa, sempre nel quartiere, "e da allora resta tra le pareti domestiche. Vuole restare lontano dai riflettori, ha bisogno di riposo", ripetono i conoscenti. Diverse persone, incontrate vicino al portone del civico 27, dicono di aver parlato con lui al telefono. "Speriamo possa recuperare in fretta".

Che tipo è, Carlo B.? "Una persona molto cordiale. D’altri tempi. Ogni volta che ci incrociamo, per salutarmi mi bacia la mano – racconta una condomina della palazzina – e non mi stupisce che si sia lanciato in difesa di una donna che veniva aggredita per strada". In quei momenti, anche un altro uomo è intervenuto per soccorrere la vittima: stava bevendo una birra ai tavolini esterni di un bar, si è accorto del trambusto e si è avvicinato, rimanendo anche lui ferito. Un uomo di 57 anni, Francesco M., trasportato in codice rosso al San Carlo e poi dimesso con 20 giorni di prognosi. "Il peggio è passato. È stato accoltellato a un braccio. Ora ha bisogno di riposo", fa sapere una persona a lui vicina. Ci vorrà tempo per ricominciare la stessa vita di prima, come anche per le donne rimaste vittime del rapinatore violento.

“Devo ancora metabolizzare l’accaduto, non si può dimenticare da un giorno all’altro", racconta una di loro, ancora scioccata a due giorni di distanza. Talmente tanto che accetta di parlare ma senza rivelare neppure la sua età. "Mi è capitato di uscire in questi ultimi due giorni per rilasciare dichiarazioni in Questura o per sbrigare delle commissioni, perché voglio comunque andare avanti e penso che sia peggio stare chiusa in casa, e mi sono resa conto di avere difficoltà a camminare da sola per strada. Sono sul chi va là quando una persona mi passa vicino". Lunedì "io ero tranquilla, in un momento in cui c’era ancora luce, nel tardo pomeriggio. E non ero certo in un posto isolato. Non avrei mai potuto immaginare di essere in pericolo. Ho visto quest’uomo arrivare barcollando e non ho pensato che potesse essere una minaccia, anzi mi sembrava una persona in difficoltà". Ma all’improvviso le ha puntato il coltello alla gola e l’ha rapinata.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro