MONICA VALERIA AUTUNNO
Cronaca

Casa di comunità “impacchettata”. Si apre a novembre, la sfida è il personale

A Liscate proseguono i lavori, Asst in cerca di medici, infermieri e amministrativi

A Liscate proseguono i lavori, Asst in cerca di medici, infermieri e amministrativi

A Liscate proseguono i lavori, Asst in cerca di medici, infermieri e amministrativi

Casa di comunità "impacchettata", dopo l’adeguamento degli spazi interni tocca a cappotto, infissi, insonorizzazioni e restyling totale degli esterni. I lavori all’ex polifunzionale, pronto al suo debutto come polo sanitario, finiranno in settembre. A seguire un mese per i collaudi, minimo un altro di adempimenti burocratici. Porte aperte, dunque, da novembre. La grande sfida, in questi ultimi mesi di cantieri, è quella del personale. Una selezione è in corso per individuare il futuro coordinatore, nella sede dovranno operare medici, infermieri, assistente sociale, psicologo, specialisti. Reclutamento (non facile) in atto: bandi sono in corso o arriveranno, non si escludono sinergie o coinvolgimento di specialisti convenzionati. La Casa di comunità di Liscate è l’unica, sul territorio dell’Adda Martesana e dell’Asst Melegnano Martesana, ad aver trovato spazio non in una preesistente sede sanitaria, ma in un edificio comunale. "Questo la rende particolare - così il direttore del distretto Adda di Asst Samuel Dal Gesso - . Partirà con la dotazione necessaria, e con dei fiori all’occhiello: fra gli altri il consultorio familiare al terzo piano e la neuropsichiatria infantile, realtà particolarmente qualificanti. E il servizio di guardia medica, con l’obiettivo di drenare, almeno parzialmente, gli accessi in pronto soccorso".

Proseguono ormai da un anno i lavori di adeguamento di quello che, per anni, è stato il centro polifunzionale liscatese, spazi per associazioni e una sala riunioni più minialloggi storicamente sottoutilizzati. L’obiettivo di conferirgli una destinazione socio sanitaria è stato perseguito dall’amministrazione comunale per anni, inclusi quelli del Covid, quando si era ipotizzato di realizzarvi (ma senza arrivare al risultato) prima un centro per pazienti dimessi ma non "domiciliabili" poi un polo vaccinale. Infine è arrivata la designazione ultima. In attesa dell’ultimazione dei lavori resta operativa, e lo è dai primi di gennaio, la struttura ambulatoriale "ponte" allestita nei locali del distretto in piazza san Francesco, "servizi strategici e rivolti ai più fragili - così il sindaco Lorenzo Fucci - . Un modo per avvicinare l’utenza a quello che sarà l’assetto futuro". Fra medici, infermieri, amministrativi, assistente sociale e specialisti su carta uno staff futuro di 30, 40 persone. M.A.