
Carlo Acutis e nel riquadro il medico Momcilo Jankovic
Milano, 7 settembre 2025 – “Un fulmine a ciel sereno È stato come una meteora con un passaggio rapido nel nostro reparto: la leucemia lo ha portato via ancora prima che potessimo conoscerlo un po’ bene”.

Comincia così la poesia che hanno scritto Andrea Biondi e Momcilo Jankovic, i medici che hanno assistito Carlo Acutis durante il suo ricovero Clinica Pediatrica e Centro di Ematologia Pediatrica di Monza. Ci sono però rimasti impressi i suoi occhi dolci, il suo sguardo pieno di attenzione per quanto gli stava accadendo, di coraggio, di amore, di forte empatia.
Traspariva in lui quella sua fede in Dio che aveva già voluto, e voleva ancora, trasmettere agli altri, a un suo prossimo incolpevole, ma attonito di fronte alla battaglia che stava perdendo. D’altra parte una civiltà senza religione, o una religione senza cultura, perde inevitabilmente la propria coesione interna, in balia di un egoismo molto prossimo al cinismo e alla disperazione.

Il suo sguardo dolce, pur nel suo dramma, ci ha insegnato molto: la vita, breve o lunga che sia, va vissuta fino in fondo intensamente per se stessa, ma anche e soprattutto per gli altri. Grazie caro Carlo… grazie! La tua fede, basata sull’amore e sullo sguardo sulla libertà e sulla giustizia, ci ha aperto la strada verso una nuova vita”.