Milano, 7 settembre 2025 – Il pellegrinaggio comincia di notte. C'è chi si avvia su un treno che parte da Milano per arrivare all'alba davanti alla Basilica di San Pietro e chi è partito il giorno prima per mettersi già in coda alle 3, sotto la luna e i drappi con le immagini di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, per avvicinarsi il più possibile e partecipare alla cerimonia di canonizzazione.

C'è la delegazione della scuola di Carlo, il Leone XIII di Milano. Ci sono gli oratori di tutta la Diocesi. Per qualcuno essere qui oggi è "un modo e un'occasione importante per dire grazie”. Lo spiega Sara Cestani, che arriva da Cardano al Campo, ha 33 anni, è un'educatrice di sostegno. La incontriamo sul treno notturno, che alle 6 approda alle porte di Roma, in anticipo sui tempi.

La battaglia vinta
“Ho deciso di fare questo viaggio per Carlo Acutis - racconta -, ho imparato a conoscerlo nel 2018, leggendo le sue biografie. Facendo la catechista e preparando i bambini alla prima Comunione, avevo proposto di approfondire la sua figura. Ma sono legata a lui anche per un altro motivo. Sono stata curata nello stesso ospedale e dagli stessi medici che hanno seguito lui, qualche annetto dopo”.

La sua mente torna al 1997, al Dottor Sorriso, Momcilo Jankovic, alle stanze del centro di Ematologia pediatrica che l’hanno vista entrare ed uscire più volte. Fino al 2005-2006, l'anno in cui morì Carlo. “Questo viaggio è per dire grazie della mia guarigione e anche per chiedere a San Carlo, insieme a Papà Francesco dal cielo, che il desiderio di potere guarire tutti i bambini e ragazzi possa diventare realtà”.
Porta con sé a Roma anche “chi oggi non può esserci perché sta combattendo la sua battaglia, chi non ce l'ha fatta, ma resta nel cuore, la mia famiglia che non è potuta venire e i nonni che ci proteggono da lassù”.

Sulle orme
E sarà un’occasione anche per conoscere meglio Pier Giorgio Frassati: “La nostra festa patronale è dedicata a lui. Entrambi ci dicono che la santità non è lontana dai giovani". Insieme a lei c'è la sua amica, Francesca Foglia: è partita da Castelseprio, in provincia di Varese. Ha 39 anni ed è operatore socio sanitario, lavora in una casa di riposo.
“Ho conosciuto Carlo Acutis qualche anno fa, quando avevano portato alcune sue reliquie in una parrocchia vicino a casa mia e mi sono interessata alla sua storia, abbiamo ascoltato la testimonianza alla mamma” ricorda.
" Mi aveva colpito il fatto che, così giovane, fosse molto legato alla vita della chiesa. Frassati lo conosco poco, ma mi associa l'amore per la montagna e mi piacerebbe conoscerlo di più. Porto con me i miei parenti che non sono potuti venire e gli ospiti della struttura per cui lavoro che si collegheranno di sicuro alla cerimonia. Mi sembrava giusto onorare questi due santi moderni, più vicini a noi”.