Milano, 11 agosto 2023 – Sono diminuite le aggressioni al personale sanitario dell'Ospedale di Niguarda, dopo l'introduzione del ‘Caring nurse’, la prima figura infermieristica dedicata all'accoglienza, comunicazione e relazione con i pazienti e i parenti in attesa in Pronto Soccorso.
Da maggio il Caring Nurse
Lo fa sapere la Regione Lombardia. Il tempo trascorso in attesa, con i "vuoti di informazione" rispetto al percorso di cura del proprio caro, rappresenta motivo di preoccupazione, ansia e frustrazione. Fino a scaturire, in casi estremi, in rabbia e tensione contro il personale sanitario. Per dare una risposta adeguata a questo "bisogno di sapere" (se il proprio parente sta bene, se si riprenderà presto, se dovrà essere operato o ricoverato) da maggio all'Ospedale Niguarda è in servizio il Caring nurse (letteralmente l’infermiere che si prende cura, premuroso) con il compito di rappresentare il riferimento a cui rivolgersi.
L’infermiere di contatto riduce ansia
"Dopo i primi tre mesi - racconta Marco Bosio, direttore generale dell'ospedale Niguarda di Milano - sono stati raccolti alcuni dati per rilevare gli effetti e la soddisfazione circa l'attività e risultati raggiunti dal progetto. I risultati sono estremamente positivi. È emerso, infatti, che per il 94% dei pazienti e dei familiari si è ridotto il livello di ansia e preoccupazione durante l'attesa in Pronto Soccorso. Non solo. Il 97% degli utenti si è sentito correttamente informato rispetto al percorso e a quanto stava accadendo”.
Aggressioni ridotte del 36%
“Anche gli episodi di aggressione nei confronti del personale sanitario – afferma Bosio – sono diminuiti del 36%: se da maggio a luglio 2022, infatti, si erano verificati 14 episodi di violenza, verbale e/o fisica, nello stesso periodo del 2023, con l'introduzione del servizio si sono ridotti a 9”.
Meno segnalazioni all’Urp
“Anche le segnalazioni dei pazienti riguardo difficoltà di relazione e comunicazione con i professionisti sanitari all'Ufficio relazione con il pubblico - Urp sono calate del 60%" – aggiunge il direttore.
"È interessante anche osservare - conclude Marco Bosio - l'apprezzamento di questa figura sia da parte del personale che da parenti e pazienti. Si tratta, infatti, di infermieri con esperienza pluriennale di pronto soccorso, che ben conoscono le dinamiche presenti e che quindi sono perfettamente in grado di agevolare il percorso dei pazienti, fornire informazioni sanitarie professionali e chiare, favorire il collegamento tra l'area di cura e la sala di attesa".
“Caring nurse? Molto efficace”
"Il Pronto Soccorso - sottolinea l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - è la porta di accesso dell'ospedale e per questo deve esserne il 'fiore all'occhiello'. Le cure migliori, che devono essere sempre garantite a chi si rivolge al Pronto Soccorso, comportano un periodo di attesa che, anche se ridotto al minimo, non può essere del tutto eliminato". "Sin dal mio insediamento - prosegue - ho esortato tutto il sistema regionale del Welfare a intraprendere la strada di un'assistenza sanitaria 'a misura della persona' e, a Niguarda, l'attività del Caring nurse ha dimostrato di essere molto efficace”.
Beneficio per i sanitari
“La presenza di una figura di accoglienza evidenzia anche un beneficio per gli operatori sanitari che mi sta molto a cuore – sottolinea l’assessore -: consente di diminuire la conflittualità e le conseguenti aggressioni, permettendo così al personale di svolgere il proprio lavoro con più serenità".