di Barbara Calderola
La compagnia carabinieri trasloca a Pioltello, si sposta il baricentro della sicurezza nell’Adda-Martesana, ma la geografia delle caserme non cambia. Restano tutte e otto, la divisione territoriale è la stessa di oggi, mentre a Cassano, che cede il testimone ai vicini, ci sarà una tenenza. Nove i presidi in totale, esattamente come adesso. Sarà il ministro della Difesa Lorenzo Guerini a inaugurare la nuova sede in via Morvillo. L’appuntamento è per domani alle 9.45. Qui, l’Arma si porta in dote 50 uomini in più, quasi il doppio di quelli in servizio attualmente (ma in tutta la zona sono 200). Una presenza importante nel centro più caldo dell’Est Milano. È questa la considerazione che ha innescato il passaggio di testimone, Pioltello con le sue periferie e i suoi quartieri multietnici è il luogo con problemi più simili a quelli della vicina metropoli. Non solo. Dal 2013 Cassano ha perso il tribunale e l’operazione di razionalizzazione delle sedi provinciali ha inevitabilmente indebolito le città che li ospitavano. Altro motivo per avallare il trasferimento del quale si è cominciato a parlare più di cinque anni fa.
Ma fra progetti e permessi il tempo è volato, a metterci lo zampino ritardando ulteriormente il cantiere è stata la pandemia. Solo nel 2019 i lavori avevano ingranato la quarta e poi si sono scontrati con la crisi sanitaria. Rinviata più volte, alla fine la trasformazione è scattata il primo luglio. I militari avevano fatto le valigie qualche giorno prima. Sull’opera il Comune ha investito un milione e mezzo di euro e gestito una gara alla quale avevano partecipato 200 aziende per realizzare l’ampliamento della vecchia caserma che ha messo a disposizione degli uomini del capitano Giuseppe Verde tre piani per i reparti operativi e un seminterrato per i mezzi. Radiomobile e comando sono il cuore del nuovo quartier generale. Lo stabile è anche green, pannelli fotovoltaici ne garantiranno l’autonomia energetica, le pareti sono coimbentate secondo i più attuali dettami della sostenibilità e gli impianti sono stati progettati per massimizzarne la resa. Una sede che guarda al futuro, ma con i piedi ben piantati in un territorio che ha fatto della sicurezza una priorità. I presìdi sorti o ristrutturati dal 2012 a oggi – a Carugate e Trezzo – lo dimostrano.