Milano, 10 ottobre 2017 - Si dovrà attendere la fine del mese per sapere se Milano, candidata a diventare città creativa Unesco, la spunta anche stavolta. E dopo la bella vetrina di Expo (e in attesa di Ema) sarebbe un bel colpo. Intanto, l’assessore alla Cultura Filippo del Corno è volato ieri a Parigi, nella sede Unesco, per presentare il dossier milanese. La sua presentazione è il clou di “Milano, ville en mouvement“ (Milano città in movimento), un cartellone di eventi organizzato dal 13 settembre al 13 dicembre dall’istituto italiano di cultura con concerti, incontri e mostre (a partire da Milano a Place to Read, organizzata dalla fondazione Mondadori con la collaborazione del Comune). Fregiarsi del titolo, ha spiegato Del Corno, significa «entrare in un network internazionale di città molto attivo» e anche guadagnare reputazione. Il dossier è ricco e mostra quanto Milano sia legata alla letteratura, con il numero di aziende editoriali che qui hanno sede, le librerie, le biblioteche, con eventi come Bookcity o la nuova fiera Tempo di libri. Come non ricordare poi che qui sono nati scrittori come Alessandro Manzoni e Carlo Emilio Gadda o che hanno trovato patria altri come i Nobel Eugenio Montale e Dario Fo.
«Milano – ha aggiunto Del Corno – ha a cuore l’elemento dellalettura come strumento di conoscenza, l’allargamento dei lettori che si rivolge anche a sfere in cui è difficile arrivare». A questo sono servite, in questi anni, anche le diverse maratone di lettura, come Maratona Manzoni, giunta alla quarta edizione e che ha coinvolto cento lettori in diverse piazze anche della periferie nell’ultimo week end. A dicembre, il 16, si replica con una versione “in tutte le lingue” (in omaggio alle tante che si parlano in città) dei Promessi Sposi ad alta voce, presso la Civica Scuola di Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli” e il Liceo Manzoni, esplorando l’archivio di Casa Manzoni e con il più ampio e vario coinvolgimento scolastico e delle comunità straniere milanesi. «Milano si merita questo titolo – ragiona Giorgia Fazzini, fra le organizzatrici di Maratona Manzoni, a proposito del titolo Unesco – purché poi si valorizzi tutta la filiera della cultura. Questa può essere l’occasione per accendere i riflettori anche su realtà più piccole».
La qualifica Unesco, ci ha tenuto a spiegare l’assessore, non è solo un riconoscimento del passato o la fotografia di quanto c’è, ma prevede anche «un progetto con alcuni temi guida» per il futuro. Quelle presentate da Milano sono tre direzioni di lavoro: una per rendere più inclusiva la lettura da parte di chi ha disabilità fisiche o sociali, una di Crosspollination, ovvero di commistione fra la letteratura e altri ambiti, e una di storytelling letterario per raccontare comeMilano sia e sia stata un ambiente creativo. In questo c’è anche «l’idea di creare una mappa interattiva dei luoghi letterari della città», forse in una app.
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