MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il buco nero di via Chiesa Rossa, il campo nomadi verso la chiusura: “Via entro il 30 settembre”

Il “Villaggio delle rose“ è nato nel 2002. Negli ultimi mesi è stato teatro di faide e gravi incidenti. Ora torna al centro dell’attenzione dopo l’incidnete in via Saponaro. La settimana scorsa è stata notificata agli abitanti l’ordinanza del Comune. Restano circa 40 famiglie

Milano, il campo nomadi di Chiesa Rossa

Milano, il campo nomadi di Chiesa Rossa

Milano – L’ordinanza agli abitanti del campo rom di via Chiesa Rossa, all’estrema periferia sud della città, è stata notificata la settimana scorsa: dovranno lasciare l’area entro il prossimo 30 settembre.

L’iter per il “superamento” di questo luogo, il “Villaggio delle rose“, nato nel 2002, va avanti. Un’area di cui si torna a parlare dopo l’incidente mortale di via Saponaro: la settantunenne Cecilia De Astis è stata travolta e uccisa da un’auto rubata a bordo della quale c’erano quattro ragazzini, tre maschi e una femmina, che sono stati visti scappare da alcuni testimoni, due verso i prati della zona e gli altri in direzione campo rom.

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“Uno dei buchi neri della zona”, commenta più di un abitante. Lo scorso 17 febbraio due uomini erano rimasti feriti in una sparatoria all’interno dell’area. Ancora riflettori puntati lo scorso 25 giugno, per un incidente in moto sempre in via Chiesa Rossa: alla guida della dueruote, rubata un paio di giorni prima, c’era il cinquantenne A.D., residente nell’insediamento rom, che è stato trasportato in condizioni non preoccupanti all’Humanitas. Più grave il passeggero quarantaquattrenne A.L., nativo di Palermo e pure lui occupante del campo, soccorso al Niguarda. Gli esami del sangue hanno fatto emergere che entrambi avevano assunto alcol e stupefacenti.

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Il Comune ha già avviato l’iter per il “superamento” del campo rom. La delibera della Giunta comunale che ha messo nero su bianco la decisione risale al 19 dicembre scorso. Nella relativa nota si leggeva che “all’occupazione di spazi non compresi nell’area autorizzata, si aggiungono gravi problemi dovuti agli allacci abusivi alla fornitura elettrica che rappresentano un rischio per gli operatori e gli abitanti del campo e rendono l’intervento di superamento necessario e non più rimandabile, oltre ad una grande quantità di rifiuti. In attesa di ciò e in regime di urgenza, verrà messa in campo, solo in maniera temporanea, una soluzione tecnica che ripristini le condizioni di sicurezza”.

Adesso sono in corso i colloqui con le famiglie del campo: in totale, lo scorso febbraio erano 180 i rom censiti, quasi tutti di nazionalità italiana e di residenza milanese. Poco più di 80 famiglie. Secondo quanto risulta al Giorno, una quarantina (nuclei con minori o con persone che presentano fragilità) si sono già trasferite altrove o sono in procinto di farlo (la prospettiva della collocazione dei rom in alloggi Aler o Mm è stata contestata dal centrodestra nei mesi scorsi). Alle altre, la scorsa settimana, è stata notificata l’ordinanza che secondo cui dovranno lasciare l’area entro il 30 settembre. Il mese scorso, gli abitanti hanno proposto la costituzione di una cooperativa al Villaggio delle rose.

Il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese sottolinea che “c’è la necessità di arrivare al superamento di questo campo. Non credo che la nascita della cooperativa possa essere una soluzione percorribile”. L’ordinanza notificata va in questa direzione.