
L'incendio alla Fit Boutique di Buccinasco
Buccinasco (Milano) – Una telecamera che lo riprende mentre passeggia proprio davanti al luogo che ha mandato in cenere, e diverse segnalazioni da parte dei residenti hanno fatto tornare alla mente di chi ha passato quei terribili momenti l’incubo vissuto due anni fa.
Si parla di Gian Lauro Bianchi, il ‘dentista piromane’ come è stato tristemente ribattezzato a Buccinasco dopo che, a maggio del 2021, ha appiccato il fuoco alla palestra Fit Boutique di via degli Alpini, con la complicità della compagna. Dopo l’arresto, era stato condannato a sei anni di carcere, ma di recente è stato visto girare proprio davanti alla palestra che aveva bruciato. Si era rischiata una strage: le fiamme stavano per arrivare ai tubi del gas del complesso edilizio. L’ex dentista ha ottenuto gli arresti domiciliari con alcuni permessi. Ma la sua presenza proprio nel luogo che ha dato alle fiamme ha fatto scattare l’allarme dei proprietari della palestra, Gianluca Conti e Chiara Graglia, che quella notte la ricordano ancora con dolore. "È stato un incubo e abbiamo fatto tanto per ricostruire tutto. Vedere il responsabile libero di girare qui intorno ci ha terrorizzati e abbiamo denunciato subito".
La denuncia ha fatto scattare un ordine di restrizione dal giudice di sorveglianza: Bianchi dovrà tenersi almeno a 300 metri di distanza da quel luogo. Ma la restrizione non tranquillizza i proprietari e i residenti, soprattutto ricordando la dinamica di quell’incendio e le parole degli inquirenti quando definivano il dentista 69enne "di indole pericolosa". Il movente era da ricondurre alla volontà di "dare una lezione", si legge sulle carte, alla ex compagna che aveva uno studio di pilates sopra la palestra. Bianchi aveva oscurato la telecamera di sorveglianza, cosparso di benzina l’esterno dell’edificio e innescato il fuoco con una lunga miccia. "Abbiamo avuto 150mila euro di danni – ancora i proprietari –. Ci sono voluti mesi per ripartire. Vedere il responsabile qui intorno ci ha gettati nel panico. Speriamo che la situazione venga monitorata, non possiamo vivere nel terrore".
Il sindaco Rino Pruiti condivide "la preoccupazione dei cittadini, nel rispetto delle decisioni della magistratura. Pur nelle libertà che la legge gli consente, consideriamo inopportuno che frequenti quella zona e speriamo non accada più. Confidiamo anche sull’attività di controllo delle forze dell’ordine".