
Un’immagine del nuovo stadio a San Siro pensato da Milan e Inter
Milano, 1 maggio 2025 – Com’era prevedibile, per lo stadio Meazza non sono arrivate al Comune di Milano offerte alternative a quella presentata da Milan e Inter. E dunque ora il Comune di Milano potrà iniziare la trattativa privata con i due club. È scaduto alle 23.59 di mercoledì 30 aprile, infatti, il termine per partecipare all’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni di interesse relative al compendio immobiliare della Grande Funzione Urbana (GFU) “San Siro”, comprensivo dello Stadio Giuseppe Meazza.
Obiettivo del bando era di verificare l'esistenza di eventuali proposte migliorative rispetto a quella presentata dalle società F.C. Internazionale Milano S.p.A. e A.C. Milan S.p.A. lo scorso 11 marzo, per la rigenerazione dell'ambito San Siro, la costruzione di un nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell'attuale impianto e lo sviluppo di uno scenario di riqualificazione. Il Documento di fattibilità delle alternative progettuali (DocFap), presentato proprio l’11 marzo, mostrava le intenzioni dei club sull’area, che il Comune vorrebbe cedere ai club entro il prossimo 31 luglio: Milan e Inter vorrebbero costruire il loro nuovo impianto da 71.500 posti per poi, in una seconda fase, demolire quasi totalmente il Meazza per rifunzionalizzarlo.
Un’ipotesi a cui si sono detti contrari in molti, un fronte del no variegato a cui si è aggiunto recentemente Ken Loach, uno dei registi inglesi più noti al mondo. Rispondendo a una lettera inviatagli da Lucia Tozzi, studiosa di politiche urbane e autrice del saggio “L’invenzione di Milano”, fortemente contraria alla demolizione del Meazza, Loach scrive: "Dear Lucia... Condivido il tuo orrore per la possibilità di perdere lo stadio di San Siro". E, subito dopo, inoltra un "messaggio di sostegno" alla causa di chi vuole difendere lo storico impianto ed è contrario al progetto di Milan e Inter di realizzare un nuovo stadio nell’area di San Siro demolendo quasi interamente la Scala del calcio: "È difficile credere che lo stadio di San Siro sia in pericolo. È uno dei più grandi e storici stadi di calcio al mondo, rispettato dai tifosi di tutto il mondo. L’idea della sua distruzione è sconvolgente e non deve essere permesso che accada".
Con buona pace dei contrari, intanto l’iter ipotizzato dei club col Comune va avanti. Non essendo pervenuta alcuna proposta alternativa, proseguono i lavori del Gruppo di lavoro interdirezionale e della Conferenza dei servizi per definire gli atti conclusivi del procedimento di valutazione tecnica (ai sensi della Legge 'Stadi'), secondo gli indirizzi indicati dall'Amministrazione. In caso di esito positivo della Conferenza dei Servizi, i contenuti dello schema di contratto proposto dalle Società saranno oggetto di valutazione e successiva negoziazione.
Quanto alla cessione dell’area, l’Agenzia delle Entrate l’ha valutata 197 milioni di euro. Palazzo Marino vuole chiudere la partita prima di agosto. Il motivo è semplice: il prossimo autunno, se la Scala del calcio restasse di proprietà comunale, la Sovrintendenza potrebbe far scattare il vincolo sul secondo anello del Meazza, quello considerato architettonicamente più iconico e dunque degno di essere tutelato. Un vincolo che sarebbe posto per l’età della struttura: il secondo anello è stato completato nel 1955 e dunque quest’anno compie 70 anni.