CHIARA EVANGELISTA
Cronaca

Smog a Milano, boom di bronchioliti e aria tossica. L’esperto del Buzzi: “Genitori, non uscite con i bimbi in passeggino”

Gian Vincenzo Zuccotti (direttore di Pediatria all’ospedale dei bambini): “Abbiamo avuto un aumento di casi, il legame coi veleni non è accertato, ma i dati invitano a ragionarci”

Milano – “Un aumento di casi c’è stato. Non possiamo, però, affermare con certezza la correlazione tra smog e infiammazioni respiratorie". A dirlo è il professor Gian Vincenzo Zuccotti, direttore del dipartimento di pediatria dell’ospedale Buzzi, preside della facoltà di Medicina in Statale e Ambrogino d’oro di Milano.

Nel riquadro Gian Vincenzo Zuccotti, direttore di Pediatria del Buzzi
Nel riquadro Gian Vincenzo Zuccotti, direttore di Pediatria del Buzzi

Di quanto sono aumentati i ricoveri in reparto?

"Rispetto al periodo prepandemico, negli ultimi due mesi, dicembre e gennaio, abbiamo notato un incremento del 30-40%, fino a raggiungere il 50%, di casi di bronchiolite. È un’infezione di tipo virale che colpisce l’apparatore respiratorio. L’aumento di questi casi si è verificato soprattutto nella seconda metà del mese di dicembre e nei primi dieci giorni di gennaio. Non siamo gli unici ad aver notato questo fenomeno. È stato osservato praticamente in tutti i maggiori ospedali italiani".

Chi sono i pazienti?

"Si tratta di lattanti, hanno circa 2 o 3 mesi di vita".

Perché i bambini corrono maggiori rischi per i danni da inquinamento atmosferico?

"Il loro sistema immunitario è in via di sviluppo nei primi anni di vita, la capacità polmonare è inferiore e le loro vie aeree hanno un calibro ridotto. Inoltre, hanno anche una statura più minuta rispetto agli adulti. Le polveri sottili in circostanze particolari, come assenza di pioggia o di vento, si vanno ad accumulare proprio verso il basso. Per tutta questa serie di ragioni i bambini sono sicuramente più esposti degli adulti".

C’è una correlazione tra i casi e l’inquinamento?

"Non è possibile dirlo con certezza. Tuttavia studi recenti hanno dimostrato una correlazione tra la severità di questo tipo di infezione e i livelli di polvere sottile nell’aria. Non possiamo trarre conclusioni, ma sicuramente possiamo ragionarci sopra. I ricoveri per bronchiolite sono aumentati, così come sembra essere aumentata anche la gravità dell’infiammazione. Al tempo stesso quello che possiamo affermare è che nei mesi di dicembre e gennaio ci sono stati giorni in cui la qualità dell’aria, nella zona dell’hinterland di Milano, non era delle migliori. Si è superato il valore soglia per il pm10 indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè 50 microgrammi per millimetro cubo. Questo è un dato. Con certezza, però, non possiamo affermare una correlazione".

Chi proviene da Milano è più esposto?

"Essendo un ospedale di terzo livello, i nostri pazienti provengono non solo dalla città di Milano, ma anche dall’hinterland. Non è stata riscontrata, quindi, una specifica correlazione tra il bacino di provenienza e l’infezione stessa. Nel nostro caso è difficile fare questo tipo di analisi, accogliamo bambini dalle parti più disparate. Anche all’interno della stessa regione".

In che modo lo smog può danneggiare le vie respiratorie?

"In generale l’inquinamento da sostanze, come le polveri sottili, il diossido di azoto o l’anidride solforosa, aumentano la permeabilità della mucosa dell’apparato respiratorio. Così è facilitata la penetrazione di sostanze estranee, in particolare degli allergeni. Una volta penetrate all’interno dell’albero respiratorio, queste sostanze possono interagire con alcune cellule del sistema immunitario e indurre l’infiammazione delle vie aeree stesse. È quella che si chiama “iperreattività bronchiale”. In modo sintetico, potremmo dire, quindi, che l’inquinamento aumenta il rischio che le vie aeree diventino bersaglio di agenti diversi".

Su quali altri aspetti legati alla salute dei bambini potrebbe incidere l’inquinamento?

"Ci sono degli studi che hanno verificato la sussistenza di una correlazione tra lo smog e le nascite premature. Non solo. È stato dimostrato anche che nelle zone molto inquinate le performance a livello cognitivo dei bambini è inferiore".

C’è stato un aumento dei ricoveri anche in terapia intensiva?

"Non abbiamo dati recenti, ma nel periodo autunno inverno 2022-2023 si è registrato un incremento del 20%".

Quali soluzioni possono adottare i genitori per proteggere la salute dei loro figli?

"È utile non portare i bambini nelle zone trafficate e negli orari di punta. Inoltre, bisognerebbe evitare di uscire nelle giornate in cui si prevede il picco di polveri sottili. Ci sono varie app da scaricare sul cellulare che possono essere consultate. Un’altra misura potrebbe essere limitare l’utilizzo del passeggino perché espone il bambino alle emissioni dirette degli inquinanti di scarico delle autovetture".