Milano – Sindacati sul piede di guerra a Brera. Avevano indetto una serrata per il 7 dicembre, giorno annunciato per l’apertura di Palazzo Citterio, ma la "Commissione di garanzia" che sovrintende e vigila sulla calendarizzazione degli scioperi ha respinto la richiesta. Così, in attesa di verificare la "legittimità di tale pronunciamento", come scrivono, i dipendenti hanno deciso di fare un presidio e volantinaggio - domenica, dalle 11 alle 16 - davanti alla Pinacoteca di Brera. Perchè lo stop? La motivazione è che "non vengono rispettati i dieci giorni fra uno sciopero e l’altro anche se indetti da altre sigle e altri comparti della pubblica amministrazione".
Ci sono in previsione due manifestazioni, il 29 novembre contro la Legge di Bilancio, e l’altra il 13 dicembre. "Le ragioni della protesta restano tutte ed è necessario anche sensibilizzare i cittadini con il presidio", sottolineano in un comunicato congiunto i sindacati di Uilpa, Cgil Fp, Cisl Fp e Usb. "La città merita sicuramente che Palazzo Citterio apra dopo 50 anni di vicissitudini – mettono nero su bianco – ma non può essere ridotto a un evento mediatico, tutto imperniato sull’immagine". Tutta "questa fretta rischia solo di danneggiare l’immagine di Milano, aprire per chiudere il giorno dopo", ragiona Cesare Bottiroli, della Cgil Funzione Pubblica. Che fa i conti: "Come già segnalato in precedenza, gli organici di Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense, nonostante le ultime assunzioni dal concorso nazionale del 2019, sono carenti di 12 unità" mentre per Palazzo Citterio "in sede di tavolo tecnico si è valutato che serve almeno una dotazione di 55 unità di vigilanza".
Ad aggravare questo scenario, denunciano ancora i sindacati, "l’improvvisa attribuzione del Cenacolo Vinciano alla Pinacoteca di Brera. Prosegue questa gestione dell’assurdo da parte del Ministero. La Direzione di Brera (direttore Angelo Crespi, ndr) deve da un giorno all’altro assumersi la responsabiltà di un sito tra i più importanti d’Italia, patrimonio Unesco, monumento dal punto di vista storico artistico da attenzionare con le massime professionalità, ma nulla è stato previsto per il personale, lasciando nell’incertezza anche la continuità delle attività della Direzione regionale Musei della Lombardia". La coperta è corta, e non da adesso. L’unica soluzione proposta finora, dicono i sindacati, è il ricorso a personale esterno tramite bando società Ales spa. "Con costi raddoppiati".