
Caccia alle guide turistiche abusive. Il gruppo del Partito democratico in Comune chiede che l’amministrazione, tramite la Polizia locale, controlli meglio i luoghi della cultura di Milano, dove, dopo l’emergenza Covid, sono spuntati sedicenti esperti delle bellezze artistiche cittadini, ma senza né la necessaria licenza né l’indispensabile professionalità. Un modo come un altro per sbarcare il lunario, ma in maniera illegale e a discapito di chi ha studiato ed è regolarmente autorizzato a svolgere questo mestiere.
Il problema delle guide turistiche abusive nel capoluogo lombardo è stato sviscerato durante la commissione Turismo-Cultura-Sicurezza di Palazzo Marino. Un problema conosciuto bene soprattutto da una consigliera comunale del Pd e vicepresidente della commissione Cultura Alice Arienta (nella foto), di professione guida turistica. È stata lei a sollevare il caso ed è ancora lei a scrivere una nota a nome di tutto il gruppo democratico in Comune. La nota premette che "Milano si è confermata anche dopo il Covid un’importante destinazione turistica e le guide turistiche abilitate accolgono con professionalità i visitatori per continuare a garantire un’immagine di qualità e di buona accoglienza", considerando anche il fatto che il numero di turisti è tornato ai livelli pre-Covid, anzi in alcuni giorni i dati sull’afflusso di visitatori sono persino migliori rispetto a quelli precedenti all’emergenza pandemica.
"È importante che i turisti e i milanesi scelgano tour condotti da guide abilitate che garantiscono qualità e professionalità – continua Arienta –. Le guide nell’esercizio della loro professione non devono venire delegittimate da figure abusive o da sedicenti guide". Guide irregolari che gli operatori regolari hanno spesso individuate nelle vicinanze del Museo del Novecento, nel pieno centro di Milano, senza cartellino di riconoscimento ma pronte ad offrire ai turisti un giro per la città a prezzi scontati. "Per questa ragione – si legge ancora nella nota del Pd – chiediamo come consiglieri comunali che ci sia un controllo dei tesserini da parte della Polizia locale affinché visitare Milano sia sinonimo di qualità e professionalità".
Non solo. "L’obiettivo – concludono i dem – potrebbe essere anche offrire momenti di formazione sulle leggi del turismo agli agenti affinché il Corpo ne sia informato. Milano deve essere sinonimo di accoglienza di qualità. In questo senso le guide possono essere una risorsa per accogliere al meglio e mostrare bellezze anche nascoste e itinerari insoliti".
Massimiliano Mingoia