Bimbo di 4 anni morto di peritonite dopo le dimissioni, si indaga sul referto incompleto

Nel documento trasmesso dal Policlinico di Milano alla Procura mancherebbe il nome della specializzanda che ebbe in cura il piccolo

Policlinico di Milano

Policlinico di Milano

Milano, 17 febbraio 2022 - Proseguono le indagini sulla morte del bambino di quattro anni, dimesso dal pronto soccorso del Policlinico con una diagnosi di gastroenterite e deceduto il giorno dopo per peritonite acuta. Tra gli aspetti da chiarire c'è anche una presunta mancanza nel referto che venne trasmesso dopo la morte in Procura a Milano. In quell'atto trasmesso dall'ospedale al pm di turno non sarebbe stato indicato il nome della specializzanda che visitò il piccolo quella notte e che è stata poi indagata per omicidio colposo assieme al medico specialista di turno nella struttura.

Per il resto, la cronaca di questa tragedia, verificatasi a novembre ma emersa solo ora, appare abbastanza chiara: il bambino è stato portato dai genitori al pronto soccorso del Policlinico di Milano perché aveva forti dolori alla pancia, vomitava ed era molto debilitato. Nonostante le sue condizioni, è stato dimesso nel giro di poche ore con una diagnosi di gastroenterite da curare con la tachipirina. Una volta a casa, invece di guarire, la situazione è peggiorata. Così il piccolo il giorno dopo è stato di nuovo portato, ma questa volta d'urgenza, nell'ospedale milanese dove in pochissimo tempo è morto. Causa: una peritonite acuta.

La Procura ora vuole capure se il personale che ha deciso di mandarlo a casa, abbia o meno seguito i protocolli sanitari oppure abbia commesso una negligenza, forse anche per inesperienza. Per tanto è stata aperta d'ufficio, ossia senza che ci sia stata alcuna denuncia da parte dei famigliari del bambino, una inchiesta in cui una giovane specializzanda e il medico in servizio quella notte di tre mesi fa rispondono di omicidio colposo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori del dipartimento 'ambiente, salute, sicurezza, lavoro', il bimbo quella sera venne accompagnato da mamma e papà al pronto soccorso del Policlinico in quanto stava male da qualche giorno: aveva dolori intestinali, nausea, vomito al punto da essere rimasto senza forze.

Nel giro di poco, dopo la visita da parte della dottoressa che stava svolgendo la formazione post laurea, il bambino è tornato a casa con la diagnosi di gastroenterite e la prescrizione di farmaci antipiretici, ossia la tachipirina. A firmare le sue dimissioni sarebbe stato il medico specialista di turno. Il giorno successivo, però, nessun miglioramento. Anzi le condizioni del piccolo sono peggiorate sempre più, tanto che i genitori, allarmati, hanno chiamato il 118. Immediata la corsa in ospedale ma inutilmente: non c'è stato nulla da fare in quanto l'infiammazione da peritonite aveva già gravemente compromesso la situazione, causando la morte del bimbo.

Da qui l'inchiesta e la consulenza di parte di un pool di esperti nominati dagli inquirenti, ai quali è stato chiesto di effettuare esami istologici e tossicologici per stabilire quale fosse appunto il livello di infiammazione. Inoltre, si punta a capire se siano stati rispettati i protocolli specifici per casi del genere e il motivo per cui i medici non abbiano effettuato una 'Ves', ossia una analisi del sangue che permette di evidenziare l'eventuale presenza di infiammazione nell'organismo.

Sulla tragica vicenda anche lo stesso Policlinico ha "immediatamente aperto una indagine interna in stretta collaborazione con la procura" milanese alla quale "sono stati forniti fin da subito tutti gli elementi per ricostruire la dinamica" e "gli approfondimenti sono ancora in corso". I familiari, invece, con una nota hanno voluto precisare di non aver mai sporto denuncia "nei confronti dell'ospedale che ha avuto in cura il bambino né dei medici coinvolti".  

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