
Riccardo Di Lella ha visto la prima partita della sua Inter quando aveva 5 anni, una passione che continua anche oggi. Nella foto all’Allianz Arena
Milano – “Da un lato sono davvero contento: è una grande svolta, una bella vittoria per tutti noi. Dall’altro mi viene da chiedermi: ma cavolo, possibile che ci siano voluti tutti questi anni per ottenere una cosa così semplice, così normale? Tutto questo tempo per vedersi riconosciuto un diritto tanto elementare?”. A chiederselo, a rimanere sospeso tra gioia e interrogativi, è Riccardo Di Lella, 28 anni, grandissimo tifoso dell’Inter e per questo assiduo frequentatore dello stadio di San Siro.
E non solo: la sera del 31 maggio, la sera della finale di Champions League, era all’Allianz Arena, era allo stadio di Monaco di Baviera. Proprio per questo “la sconfitta è stata ancora più dolorosa”. La partita più bella, invece, “è stata il derby del 22 aprile 2024, quando abbiamo vinto il ventesimo scudetto, quello della seconda stella, battendo il Milan. Senza dimenticare l’anno magico, quello del Triplete: il 2010”.
La vittoria che lo lascia sospeso tra gioia e interrogativi risale invece a pochi giorni fa: il Comune di Milano, proprietario dello stadio di San Siro, il Milan e l’Inter hanno infatti raggiunto un accordo per cambiare radicalmente la modalità di assegnazione dei biglietti delle partite alle persone con disabilità. Riccardo, infatti, si muove su una sedie a rotelle. Una vittoria doppia per lui. Sì, perché Riccardo non è solo un tifoso e, come tale, un habitué dello stadio. Riccardo è anche un attivista del manifesto e del movimento “Live for All“, costituito proprio per ottenere che gli eventi dal vivo e li impianti che li ospitino siano pienamente accessibili alle persone con disabilità, che sia garantita parità d’accesso a chi ha disabilità e a chi no. A maggior ragione, allora, nonostante tutte le domande, la scelta di Milan, Inter e Comune rappresenta una grande svolta.
“A partire dalla prossima stagione – si legge nel comunicato diramata dai club – sarà adottato un nuovo modello di accesso che prevede il superamento dell’attuale sistema di assegnazione gratuita dei titoli di ingresso, basato su richiesta. Sarà quindi introdotta una procedura di acquisto diretto di biglietti e abbonamenti, a tariffa agevolata, per settori riservati ai tifosi con disabilità e ai loro accompagnatori”.
Detto altrimenti: anche le persone con disabilità potranno scegliere la partita di calcio alla quale vogliono assistere e acquistarne il biglietto proprio come fanno tutti, senza dover più attendere che si consumi il rito dell’assegnazione a rotazione, a turno, ora ad uno ed ora ad un altro. Rito che portava con sé non pochi disagi, tutti sinonimi di discriminazione. Esempio: per effetto di questo sistema, i tifosi con disabilità ricevevano conferma del biglietto solo uno o due giorni prima della partita. Difficile organizzarsi prima, difficile organizzarsi con gli amici, troppi i giorni trascorsi in attesa. Riccardo lo sa bene, lui può raccontarlo meglio di altri.
“Fino alla stagione
2023-2024 funzionava cos ì: il lunedì della settimana della partita bisognava collegarsi al sito internet della squadra, l’Inter nel mio caso, non appena iniziava la raccolta delle richieste di accredito gratuito, vale a dire non appena scoccavano le 10 del mattino. Chi prima arrivava, chi prima si collegava, riusciva quasi sempre a prendere un biglietto gratuito per sé e un altro per l’accompagnatore”.Alle persone con disabilità veniva infatti richiesto di inserire nel sistema i nominativi di 5 accompagnatori e di selezionare poi, di volta in volta, quello che li avrebbe accompagnati per la partita in questione. “In quest’ultima stagione, quella 2024-2025 – prosegue Riccardo – le regole sono cambiate: si è passati dal criterio “chi prima arriva, meglio alloggia“ al criterio del sorteggio per consentire una maggiore rotazione tra i tifosi, almeno sulla carta, almeno in teoria. Quindi ogni lunedì avevamo a disposizione una finestra oraria tra le 10 del mattino e il primo pomeriggio per collegarci al sito e fare richiesta del biglietto. A quel punto era il sistema informatico a scegliere a chi assegnare i biglietti. Ma la risposta arrivava solo uno o due giorni prima della partita. E non sempre si riusciva ad andare a vedere la partita che si desiderava vedere”.
Il passo in avanti ora c’è, c’è tutto: “Da quest’anno anche noi tifosi con disabilità potremo decidere quale partita vogliamo andare a vedere e acquistare il relativo biglietto, se non addirittura l’abbonamento, proprio come fanno da sempre tutti gli altri. Non saremo più costretti a sperare che un sistema di assegnazione automatica dei posti ci scelga né dovremo aspettare giorni interi prima di sapere se potremo andare allo stadio. Potremo finalmente organizzarci per tempo per andare a vedere le partite della nostra squadra insieme ad amici tifosi”.