
Rendere il "Bì, la Fabbrica del Gioco e delle Arti" un polo culturale, rilanciando l’intera struttura di via Rodari 3: questo è l’obiettivo della giunta del sindaco cormanese Luigi Magistro che ha preparato un progetto ambizioso di restyling dello storico ex-cotonificio aperto nell’ottobre del 2010 ma, ora, in cerca di una vocazione nuova e diversa da quella originaria dedicata esclusivamente all’infanzia. Il Comune di Cormano intende soprattutto accorpare in questo colorato edificio le due civiche municipali; al primo piano c’è già, da oltre un decennio, la Biblioteca dei Ragazzi, che sarebbe affiancata dalla biblioteca "Paolo Volontè", che si trova attualmente in via Edison 8: nascerebbe un vero e proprio polo bibliotecario moderno della città, grazie soprattutto al restyling del secondo e ultimo piano del "Bì".
I lavori principali, per un valore complessivo di un milione e 250mila euro, si concentrerebbero proprio in questa parte dell’edificio, dove si trova attualmente il "Museo del Giocattolo" (nella foto) che, a conti fatti, dovrà trasferirsi in un’altra struttura sul territorio urbano. L’apertura di ampie finestre nella parte anteriore del caratteristico blocco dell’edificio a ponte su via Rodari "garantirebbe alla civica degli adulti gli open space necessari per avere a Cormano un centro culturale al passo con i tempi - spiega il sindaco Magistro -. La riqualificazione architettonica del Bì prevede anche la realizzazione di uno spazio esterno, che permetterà l’organizzazione di iniziative e di eventi. Per realizzare il tutto, il progetto partecipa a un bando regionale per l’assegnazione di finanziamenti. Consideriamo questa struttura un asset comunale molto importante per la nostra comunità". A conti fatti, il "Bì" cambierebbe davvero la sua funzionalità modificando, a tutti gli effetti, la sua offerta culturale e aggregativa per varie fasce di età. Nei fatti, il Teatro del Buratto ha lasciato l’edificio da qualche tempo: da riorganizzare, al piano terra, ci sono l’auditorium, collocato nella parte nord dell’edificio con quasi 300 posti a sedere, e il foyer, che costituisce l’ingresso principale all’edificio da via Rodari, senza dimenticare tutti i camerini e i locali tecnici, tra il primo e il secondo piano.
Giuseppe Nava