
Annamaria Bernardini de Pace (Imagoeconomica)
Milano, 1 settembre 2025 – “Violenteremo la giurisprudenza così come sono state violentate queste donne che hanno subito uno stupro di gruppo”. Annamaria Bernardini de Pace dichiara guerra ai forum sessisti. Mentre si muovono le procure, la nota avvocata matrimonialista fa sapere di aver già raccolto “qualche centinaio” di segnalazioni relative a Phica.eu, piattaforma ora chiusa che pubblicava foto e video, spesso di natura sessualmente esplicita, senza il consenso delle dirette interessate. Contenuti ‘rubati’ alle vittime, spesso provenienti da ex partner.
L’obiettivo della matrimonialista, alla guida di un pool di 12 legali, è ora intraprendere azioni penali e civili di massa con richieste di risarcimento ‘monstre’. L’idea è avviare una class action per “violentare la giurisprudenza, così come sono state violentate queste donne che hanno subito uno stupro di gruppo. Se riuniremo mille denunce forse i giudici si preoccuperanno di questo fenomeno”. Le class action saranno in realtà almeno due: il pool di legali infatti agirà anche contro Facebook, in riferimento alla pagina ‘Mia moglie’, dove venivano diffuse immagini private di mogli e compagne senza consenso.
La strategia giuridica è ancora da affinare. Il punto di partenza, secondo Bernardini De Pace, è la violazione del "principio costituzionale che tutela l'identità e la dignità della persona e, in particolare, in queste vicende è stata ferita con violenza, con l'uso brutale di quelle immagini, l'identità femminile". Penalmente si potrebbe arrivare a contestare il "revenge porn", ossia il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, ma anche eventuali ipotesi di "stalking, violenza o molestia". Ci sono poi i margini per ipotizzare i reati di diffamazione e istigazione a delinquere, visti i commenti beceri che apparivano sotto le immagini pubblicate nei forum, oltre che quello di violazione della privacy. "Voglio vedere poi - hconclude Bernardini de Pace - se ci sarà pure la possibilità di intervenire rivolgendosi al Garante”.
Il 29 agosto l’avvocata aveva messo a disposizione l’indirizzo di posta elettronica abdp@abdp.it, a cui avrebbero potuto (e possono ancora) scrivere le donne vittime dei siti sessisti. In due giorni sono arrivate centinaia di mail: provengono dalle dirette interessate o più spesso da associazioni. Bernardini de Pace ha dichiarato di agire in nome della causa, e non dei soldi. Alle donne chiederà solo una cifra simbolica.
Roberto Maggio: “Non sono io a gestire Phica.eu”
Intanto Roberto Maggio si smarca dalle accuse. L'imprenditore di origini romane che vive tra Dubai e Sofia racconta di essere stato associato al sito Phica.eu solo perché la sua società Hydra (una 'società di consulenza' con sede legale a Sofia in Bulgaria che attraverso un complesso lavoro di ricerca fatto da esperti di sistemi digitali sarebbe risultata collegata al sito sessista) "gestisce i sistemi di pagamento all'estero". "La nostra attività - spiega - si concentra solo sulle transazioni, non sui contenuti". Poi dice di non essere stato contattato dalla polizia postale, "ma sono sicuro - afferma - che abbiano gli strumenti per identificare chi è il vero proprietario del sito".