REDAZIONE CRONACA

Foto rubate su Phica.eu: nei forum con post sessisti anche le immagini di Meloni, Schlein, Carfagna e Boschi. Il sito è stato chiuso

Il ministro Roccella: “Presto misure del Governo contro siti sessisti”. La parlamentare Quartapelle propone una denuncia collettiva

Foto rubate su Phica.eu: nei forum con post sessisti anche le immagini di Meloni, Schlein, Carfagna e Boschi. Il sito è stato chiuso

Roma, 28 agosto 2025 – La goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo di ogni possibile nefandezza nei confronti di donne ignare è arrivata con la scoperta choc che sul  sito per adulti Phica.eu erano state pubblicate anche foto di esponenti politiche italiane, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la leader del Pd Elly Schlein, le parlamentari Mara Carfagna e Maria Elena Boschi, solo per citarne alcune. Tutte vittime a loro insaputa, assieme a illustri sconosciute, ma anche a content creator, modelle e attrici, che si sono viste saccheggiare i social di foto e video, sbattuti sul forum hard e divenuti oggetto di bassa discussione. E così, 24 ore dopo l’esplosione del caso – che segue di pochi giorni la chiusura del gruppo Fb Miamoglie – il sito Phica.eu chiude, travolto dalle accuse.

Scontro tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sul turismo
Scontro tra Giorgia Meloni e Elly Schlein sul turismo

Roccella: “Presto misure del Governo contro siti sessisti”

"Assumeremo e potenzieremo iniziative specifiche per il monitoraggio di situazioni di questo tipo, la segnalazione alle autorità competenti a cominciare dalla magistratura e l'individuazione degli strumenti più efficaci per il contrasto di questa barbarie del terzo millennio”. Lo annuncia la ministra alla Famiglia e Pari opportunità Eugenia Roccella. “Faremo di tutto – rincara il ministro – per rafforzare ancora di più l'azione che fin dal primo giorno ci vede impegnati, insieme all'intero Parlamento, con tutte le nostre forze”. Il ministro ha quindi espresso "la massima solidarietà nei confronti di tutte le donne colpite" ed ha sostenuto che gli episodi di questi giorni sono “la spia di un fenomeno enorme che prolifera online e al quale la diffusione della violenza non è estranea”.

Quartapelle: “Denuncia collettiva”

La proposta di una denuncia collettiva, aperta alle parlamentari di ogni schieramento che hanno visto le loro immagini pubblicate e distorte sul sito sessista, matura tra le democratiche. A spiegare la ratio dell'iniziativa è la deputata Lia Quartapelle secondo cui, oltre alle querele individuali, un gesto forte e unitario servirebbe a “reagire al sopruso anche per tutte quelle delle donne che sono state messe su questi siti in forma anonima e ne sono tuttora ignare. Ci sono già buoni riscontri per muoverci in modo collettivo”, fa sapere.

Approfondisci:

Foto rubate dai social e usate sul sito porno: la rivolta delle donne, oltre 50mila firme. “Non siamo oggetti sessuali”

Foto rubate dai social e usate sul sito porno: la rivolta delle donne, oltre 50mila firme. “Non siamo oggetti sessuali”

Foto di politiche e vip

Sulla piattaforma, dove commenti sessisti ed espressioni di odio verso le donne abbondano, ci sarebbero foto di esponenti politiche di diversi partiti e di tantissime donne in vista: denigrate e vilipese, non da oggi, si presume. Parole di sostegno e solidarietà giungono anche dalle file di Alleanza Verdi e Sinistra, e da Italia Viva, con la senatrice Raffaella Paita che giorni fa, sulla scia del caso Miamoglie aveva lanciato la proposta di una procedura accelerata per chiudere i siti di foto hard rubate. “L'assenza di consenso non è un dettaglio – sottolinea Mori – è la cifra della violenza. Rubare, manipolare, esporre e commentare i corpi delle donne significa negare dignità e libertà alle persone”.

L’indignazione

Il nuovo caso, tuona Valeria Valente (Pd), già presidente del comitato parlamentare per le pari opportunità, “conferma che quella della sottrazione, dello scambio, della manomissione e della pubblicazione di foto personali all'insaputa delle donne è la nuova frontiera della violenza maschile, che considera le donne oggetti e per cui è normale lo sfruttamento del corpo femminile”.

La risposta deve essere forte e univoca, concordano le dem: stroncare questo nuovo tipo di violenza "denunciandola” e "agendo unite". “È urgente – puntualizza Mori –passare dall’indignazione alla reazione, rafforzando la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere in tutte le sue forme, compresa quella digitale che è ancora un terreno non presidiato e che meriterebbe una legislazione apposita”. Dell'ennesimo caso di violenza contro le donne consumata online, si discuterà in Parlamento, assicurano le parlamentari. Intanto, chiosa la portavoce della Conferenza, “a tutte le donne che hanno patito o stanno patendo questa incolpevole vergogna diciamo non siete sole: le vostre denunce sono la voce di tutte noi e ci impegnano a renderle ancora più efficaci con il nostro sostegno nelle sedi opportune nel nome della libertà, del rispetto e della sicurezza di tutte”.

Chiuso il sito per adulti

Travolto dalle polemiche lo staff di Phica.eu comunica la chiusura del sito e si giustifica: “Purtroppo, come accade in ogni social network, ci sono sempre persone che usano in modo scorretto le piattaforme, danneggiandone lo spirito e il senso originario. È successo con Facebook, con i gruppi su Telegram, ed è successo anche qui. Nonostante gli sforzi, non siamo riusciti a bloccare in tempo tutti quei comportamenti tossici che hanno spinto Phica a diventare, agli occhi di molti, un posto dal quale distanziarsi piuttosto che sentirsi orgogliosi di far parte. Per questo, con grande dispiacere, abbiamo deciso di chiudere e cancellare definitivamente tutto ciò che è stato fatto di sbagliato”.