Milano, 12 aprile 2020 - Lo scorso gennaio avevano lanciato un appello dal bar che gestiscono in via San Paolino 2, zona Barona, un locale di proprietà del Comune dal quale rischiano di essere sfrattati per morosità. E Il Giorno aveva raccolto la richiesta d'aiuto di marito e moglie, papà e mamma di 4 bambini che chiedevano "più tempo per pagare. Ci siamo ritrovati inghiottiti dai debiti e non ci è stata volturata la licenza di rivendita di tabacchi e valori bollati da parte del Monopolio di Stato, per 80mila euro di debiti del precedente gestore di cui non eravamo a conoscenza. Siamo stati truffati".
Ora, il precedente gestore respinge le accuse per bocca del suo avvocato Giuseppe Frojo: "Quanto dichiarato rappresenta un'ingiustificabile distorsione della verità, lesiva della dignità del mio assistito. In base a un accordo tra le parti, la signora si occupava personalmente sia della rivendita dei tabacchi sia dei giochi sin dai primi giorni di gennaio 2019 (in attesa di regolarizzazione nei confronti del Monopolio), impegnandosi a consegnare al mio patrocinato i relativi proventi da versare allo Stato. Così avveniva fino al 31 gennaio 2019, quando al mio assistito non è stata consegnata la somma di euro 16.205,19 a causa di una presunta rapina subita, nonché gli introiti relativi alle due settimane successive per rispettivi 17.373,06 e 2.293,24 euro. Il mio assistito, non solo non ha lasciato alcun debito di 80mila euro ai nuovi gestori né, tantomeno, li ha 'truffati' ma, a tutt’oggi, attende di ricevere la somma di 35.871,49 dovuta al Monopolio e per la quale risulta indagato per il reato di peculato. Un assurdo paradosso che confidiamo di chiarire al più presto nelle sedi opportune".