
Avvocato
Milano, 11 agosto 2015 - Era stato sospeso dall’ordine degli avvocati di Roma, così per poter in qualche modo continuare a lavorare avrebbe rubato l’identità di un collega milanese spacciandosi per lui. È l’incredibile vicenda che vede come protagonista un legale romano, Giuseppe M.M. (doppio cognome), ora imputato di sostituzione di persona e truffa. L’avvocato e la sua presunta vittima si erano conosciuti per caso durante un procedimento penale su incidenti stradali, e in quel contesto M.M. si era presentato come legale che assisteva le assicurazioni. Tanto sarebbe bastato per l’inizio della messa in scena. Da quel momento - avrebbe scoperto solo in seguito l’avvocato milanese - il collega romano e i suoi collaboratori «avevano iniziato a procurarsi sistematicamente clienti prevalentemente stranieri vittime di sinistri stradali, o i loro familiari», spacciandosi per il legale di Milano e fornendo come indirizzo di studio quello dello studio milanese della vittima del furto d’identità, accompagnato però dal numero vero del cellulare dell’avvocato M.M.
E per meglio organizzare il lavoro, quest’ultimo avrebbe avuto anche l’idea di «creare un finto “ufficio di Assistenza Internazionale”, sempre presso lo studio dell’ignaro collega. Che a quel punto, però, iniziava a sospettare qualcosa, dal momento che - come si legge nel capo d’imputazione contestato al romano - cominciava «a ricevere presso lo studio vari “clienti”» (in realtà dell’avvocato M.M.) «esasperati dalla condotta» del loro legale, ma anche lettere e telefonate da avvocati di ogni parte d’Italia «che comunicavano di subentrare in difese che mai erano state assunte» dal “vero” avvocato milanese. Una situazione kafkiana.
Per uscirne, a quest’ultimo non rimaneva che sporgere denuncia contro M.M. e «contattare le autorità giudiziarie per rinunciare formalmente» ai vari mandati professionali che in realtà non aveva mai accettato, per poi «chiedere di indagare sull’autenticità delle procure rilasciate a suo nome». Nel frattempo M.M. (che tutt’oggi risulta dal web iscritto all’albo degli avvocati di Roma) è stato citato a giudizio dal pm Luca Poniz per il reato di sostituzione di persona, e in tribunale dovrà difendersi anche dall’accusa di truffa nei confronti del legale milanese, difeso dall’avvocato Davide Mancusi, dopo l’imputazione coatta ordinata dal gip Cristina Mannocci.