NICOLA PALMA E MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Auto bruciate al Corvetto, tre casi in un mese / VIDEO

Gli episodi in via Piemonte. I roghi in un parcheggio di uno stabile Aler

Le auto divorate dal rogo

Milano, 12 aprile 2019 – «Qualcuno ha spaccato il finestrino lato passeggero, buttato liquido infiammabile sul sedile e innescato il fuoco. Le fiamme hanno mandato in tilt l’impianto elettrico. Non so se potrò più usare la mia macchina. Un problema grave: per lavoro assisto un’anziana, l’auto è indispensabile». Simona Colonna non riesce a trattenere lacrime e rabbia mentre il carro attrezzi porta via la sua Clio «che tra l’altro non avevo ancora finito di pagare». È tra i nove veicoli che ieri notte sono stati fagocitati da un rogo in via Pismonte, periferia sud della città, tra Corvetto e Vaiano Valle; altri otto parcheggiati a pochi metri sono stati danneggiati dal calore.

È il terzo incendio in poco più di un mese, dopo quelli del 4 e del 16 marzo, di origine quasi certamente dolosa, sempre nella stessa area di parcheggio a ridosso di alcuni orti, di fronte al caseggiato Aler di via Pismonte. Ieri notte, ad accorgersi per primi delle fiamme sono stati alcuni residenti: «Ho visto dei lampi attorno alle 3.30. Ero sveglio, stavo guardando la tivù. Mi sono affacciato e c’era un incendio, così ho chiamato i vigili del fuoco», intervenuti poco dopo insieme agli agenti delle Volanti e della Scientifica. Gianni, altro residente, si è svegliato «attorno alle 4 perché ho sentito dei boati. Scoppiavano finestrini e gomme, ho visto una vampata alta almeno 15 metri e sono sceso a spostare la mia auto. Così hanno fatto anche mio cugino e il mio coinquilino. Sembrava una scena apocalittica. Poi non ho più chiuso occhio».

Simona Colonna continua: «Ho tre figli, ora non mi sento tranquilla a mandarli in strada da soli. Non si può vivere così. Un altro ragazzo aveva appena comprato l’auto: è completamente distrutta. Chiedo di collocare telecamere di sorveglianza». Un desiderio espresso da più cittadini. «Il piano telecamere presentato già più di un anno fa dal Municipio è rimasto lettera morta, mentre la polizia locale non viene utilizzata per presidiare le periferie. La sicurezza degli abitanti sta diventando un’emergenza», evidenzia Chiara Perazzi (Lega), consigliera del Municipio 5. Il 4 e il 16 marzo, in occasione degli altri due roghi, erano intervenuti i carabinieri di Radiomobile e Compagnia Monforte. Tra le vittime del secondo incendio figura pure Oscar Strano, presidente del Consiglio di Municipio 4, che era in zona per incontrare alcuni abitanti (il luogo è al confine tra i Municipi 4 e 5): «Erano le 18.30 – ricorda –. La fiancata destra della mia auto si è praticamente sciolta. Purtroppo quel luogo è mal frequentato, il mio sospetto è che qualcuno voglia “marcare” il territorio con queste azioni, per seminare il terrore e spingere i cittadini onesti ad allontanarsi».