Atm, il calo dei passeggeri durerà 5 anni. I sindacati: "Salari bassi, rischio proteste"

La stima di Giana, direttore generale: meno 15% rispetto al pre-Covid. La Cisl: nei depositi situazione critica

Sui mezzi pubblici si viaggia ancora a capienza ridotta: non più dell’80% del totale

Sui mezzi pubblici si viaggia ancora a capienza ridotta: non più dell’80% del totale

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Milano - Ci vorranno altri 5 anni prima che sui mezzi pubblici torni a viaggiare lo stesso numero di passeggeri registrato prima della pandemia da Coronavirus. A tratteggiare questo scenario è stato Arrigo Giana, direttore generale di Atm, durante la seduta congiunta delle commissioni comunali Enti Partecipati e Mobilità tenutasi ieri a Palazzo Marino: "Immaginiamo un orizzonte di medio termine non inferiore ai 5 anni durante il quale ci attesteremo su un numero di passeggeri pari al 10-15% in meno rispetto al periodo pre-Covid". Nel dettaglio, prima della diffusione del virus sui mezzi pubblici cittadini viaggiavano in media 2,3 milioni di passeggeri al giorno, tra linee di superficie e linee metropolitane. Il calo, da qui ai prossimi 5 anni, è quindi di circa 345mila passeggeri al giorno.

Di conseguenza, ha sottolineato il direttore generale di Atm, "dobbiamo fronteggiare come azienda un periodo in cui i ricavi non saranno più quelli di prima". L’obiettivo del pareggio di bilancio è fissato, però, già per il 2022. "Secondo i dati del preconsuntivo le perdite del 2021 sono dimezzate rispetto alle previsioni e confermiamo l’obiettivo di tornare al pareggio di bilancio nel 2022 – ha fatto sapere Giana –. Arriviamo da una situazione del 2020 pesantemente segnata dalla pandemia con una perdita complessiva in termini di risultato netto superiore ai 60 milioni di euro. L’obiettivo nel 2021, in termini di budget, era quello di ridurre la perdita del 30-35%, arrivando a 40 milioni di perdite, ma secondo i dati del pre-consuntivo la perdita potrebbe essere dimezzata, quindi intorno ai 20 milioni".

Alla voce investimenti spiccano, invece, i 31 milioni di euro dedicati a due progetti in particolare: il MaaS, già anticipato su queste pagine, e lo Smart Parking, del quale si parla da anni. Partendo dalla fine, lo Smart Parking prevede l’uso di sensori e lettori ottici per gestire la sosta su strada sulle strisce blu. Tali sensori saranno in grado di segnalare in tempo reale se lo stallo in questione è libero o occupato, a vantaggio di chi è in cerca di sosta in quel momento in quella zona. Tali sensori consentiranno, poi, di ridurre l’alto tasso di evasione perché rileveranno la durata della sosta, se essa sia coerente alla tariffa pagata e, più in generale, se una tariffa sia stata pagata o no. In questo caso l’investimento previsto da Atm è di 9 milioni di euro. Recentissimo il progetto MaaS, acronimo che sta per “Mobility as a Service“, tradotto: “Mobilità come servizio“. A finanziarlo è l’Unione Europea attravero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Atm ha messo in conto un investimento di 31 milioni di euro. Si tratta di una piattaforma digitale sulla quale sarà possibile non solo acquistare biglietti e titoli di viaggio ma pianificare i propri spostamenti scegliendo e combinando ogni tipo di mezzo di trasporto, dai mezzi Atm al passante ferroviario passando per taxi e mezzi in sharing. A tal proposito Giana ha fatto sapere che Atm sta lavorando allo sviluppo di tale piattaforma "insieme a Trenord" e che MaaS può essere "un generatore di ricavi incrementali" per chi, come la stessa Atm e Trenord, la gestirà.

Le altre strategie per aumentare le entrate dell’azienda indicate dal direttore generale sono la sempre più frequente partecipazione a gare italiane (Atm è in corsa per costruire una nuova tramvia a Bologna) e internazionali, la vendita di software sviluppati internamente per la gestione di Zone a traffico limitato (Ztl) ma anche la fornitura ad altre realtà del trasporto pubblico di servizi di manutenzione ed ingegneria per infrastrutture ferro-tranviarie e la valorizzazione del patrimonio aziendale. A proposito di patrimonio aziendale, uno dei tre nuovi depositi Atm, ideati in ossequio alle esigenze dei mezzi elettrici, sarà in zona Triboniano. Un altro, già noto, sarà in viale Toscana. In tutti e tre i casi saranno depositi all’insegna della sostenibilità. Quanto alla flotta, quella elettrica servirà la città, lungo le tratte extraurbane i mezzi elettrici saranno alternati a quelli a idrogeno.

A margine dell’intervento di Giana, hanno preso la parola i sindacalisti. Chiaro l’allarme lanciato da Giovanni Abimelech, segretario generale della Fit-Cisl Lombardia a proposito del combinato disposto dal mancato rinnovo del contratto nazionale dei conducenti, di un livello di retribuzione reso ancora più penalizzante dal costo della vita a Milano e dalle aggressioni delle quali è vittima il personale di Atm: "La situazione nei depositi è sempre più preoccupante per via del mancato rinnovo del contratto, ormai fermo al 2017, e non sappiamo che cosa potrebbe accadere in occasione di eventuali nuovi scioperi – ha detto Abimelech –. I livelli di retribuzione sono bassissimi: con uno stipendio di 1.100 euro al mese si fa fatica a trovare nuovi conducenti e ad aprire alle assunzioni di donne. Questi sono temi che ci arriveranno addosso nei prossimi mesi".

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