Fuga di Artem Uss, il ministro Nordio ha disposto un’ispezione sui giudici di Milano

Il Governo vuole approfondire la decisione di mettere l’imprenditore russo agli arresti domiciliari (da cui è evaso per poi fuggire a Mosca)

Il ministro Carlo Nordio (a sinistra) e l'imprenditore russo Artem Uss, evaso in Italia e fuggito in Russia

Il ministro Carlo Nordio (a sinistra) e l'imprenditore russo Artem Uss, evaso in Italia e fuggito in Russia

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha disposto accertamenti sull’operato dei magistrati di Milano riguardo la fuga di Artem Uss, l’imprenditore russo accusato di spionaggio che il 22 marzo è evaso dagli arresti domiciliari riuscendo poi a scappare in Russia.

Nordio ha ordinato di verificare tutte le misure prese dai magistrati milanesi, in particolare la decisione di sostituire “la misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico". Per l’imprenditore era stata disposta l’estradizione negli Stati Uniti e nella sua fuga è stato ipotizzato il coinvolgimento dei servizi segreti di Mosca.

Corte d’Appello sotto esame

Gli accertamenti più approfonditi saranno probabilmente posta nei confronti della Corte d’Appello di Milano, che da una parte aveva concesso l’estradizione del russo e dall’altra aveva ridimensionato le sue restrizioni alla libertà.

La Corte d'appello aveva concesso l'estradizione negli Stati Uniti per violazione dell'embargo nei confronti del Venezuela in una vicenda di contrabbando di petrolio verso Cina e Russia e per frode bancaria.

La decisione di concedere i domiciliari, invece, è strettamente legata alla valutazione sul pericolo di fuga del russo. Se c’era un rischio concreto, perché è stato concesso ad Artem Uss di lasciare il carcere? Lo stesso dipartimento di Stato statunitense avevano segnalato alla Corte l’alto pericolo di fuga. Sarà questo il quesito alla base degli accertamenti del ministro e da cui potrebbe nascere uno scontro tra Governo e magistratura, tra potere esecutivo e potere giudiziario.

Gli indagati per la fuga

Nel frattempo, l’inchiesta sulla fuga coordinata dal procuratore Marcello Viola e dal pubblico ministero Giovanni Tarzia ipotizza che Artem Uss sia stato sia stato aiutato da 6-7 "operativi" ad allontanarsi dall’abitazione di Borgo Vione a Basiglio dov’era rinchiuso ai domiciliari. Di questi, 4-5, tutti di origine straniera, sarebbero già stati identificati e iscritti nel registro degli indagati.

“Grazie Putin”

Dopo l’evasione, il padre di Uss aveva ringraziato il presidente russo Vladimir Putin, scrivendo: “Ci sono molte versioni su come sia andata, ma non farò commenti. Sono solo contento che mio figlio Artem sia tornato a casa. E per questo ringrazio Vladimir Putin: non è solo il nostro presidente, è soprattutto un uomo con un cuore grande e generoso”.

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