
di Massimiliano Mingoia
"Al momento no, in futuro vedremo". Il sindaco Giuseppe Sala esclude che in tempi brevi l’Area B possa trasformarsi in un ticket a pagamento per regolare l’accesso delle auto a Milano, magari con l’incentivo del car pooling come proposto dai consiglieri comunali ambientalisti Enrico Fedrighini (Lista Sala) e Carlo Monguzzi (Europa Verde). Ma è la seconda parte della frase del primo cittadino ("in futuro vedremo") a confermare che l’ipotesi di un’Area B a pagamento non è da escludersi in assoluto, come peraltro ipotizzato dal Documento unico di programmazione (Dup) allegato al Bilancio preventivo 2022 approvato dalla Giunta e da ieri in discussione in Consiglio comunale. Certo, Sala ribadisce che il ticket ai confini della città è un’ipotesi su cui "non è il caso di riflettere adesso" ma aggiunge che "in teoria il controllo del traffico va fatto dando opportunità, ad esempio prolungando le metropolitane, ma a volte anche fissando divieti o facendo partecipare i cittadini ai costi per poi migliorare la città".
Ecco, in futuro, anche in base ai conti di gestione del trasporto pubblico locale, si vedrà se far pagare gli automobilisti che vogliono entrare a Milano, uno scenario rilanciato dall’emendamento di Fedrighini e Monguzzi che ieri è stato approvato dal Consiglio comunale con 26 voti favorevoli del centrosinistra e 12 contrari di centrodestra.
Fedrighini esulta e Monguzzi commenta che "a Milano entrano ogni giorno più di 600 mila auto e sono in aumento. Questo vuol dire che il provvedimento Area B così come è adesso, non è efficace e bisogna aggiungere misure nuove. Bene fa il sindaco che oggi (ieri, ndr), sebbene con prudenza, va nella stessa direzione". Parere diametralmente opposto dagli scranni dell’opposizione. Il capogruppo di FI Alessandro De Chirico afferma che "il pedaggio ha lo scopo di far ripiombare Milano nel Medioevo, quando ai confini della città c’erano i caselli daziari". Il capogruppo di FdI Riccardo Truppo attacca: "Pagare per entrare in città vuol dire spremere i cittadini come limoni". Il leghista Samuele Piscina parla di "follia fatta solo per mettere le mani nelle tasche dei cittadini".
Confcommercio e Assomobilita, con Simonpaolo Buongiardino, ricordano la scena del "fiorino" di Massimo Troisi e Roberto Benigni e concludono polemicamente con il titolo di quel film: "Non ci resta che piangere".