Anticipo la cassa a 20 addetti E 16mila euro di bollette...

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La proroga della chiusura delle discoteche fino al 31 marzo? "Sarebbe una follia". Il giudizio tranchant è di Lorenzo Citterio, proprietario dell’Alcatraz di via Valtellina che riunisce una doppia anima: è sia sala da ballo che live club. Ma entrambe le attività sono ferme: la discoteca, che aveva riaperto il 15 ottobre, ha dovuto chiudere dopo l’entrata in vigore il 24 dicembre del decreto Festività che ha imposto la sospensione fino ad oggi. E anche il calendario dei concerti è affossato: "È impossibile lavorare con le condizioni imposte. Fino al 31 marzo il pubblico deve rimanere seduto e distanziato, non possiamo somministrare bevande né cibo" dice il titolare dell’Alcatraz.

Qual è la situazione?

"Siamo in un eterno limbo. Alla vigilia della scadenza del provvedimento non abbiamo una data certa sulla riapertura delle piste da ballo. Eppure avremmo bisogno di programmazione per avvisare il personale, acquistare la merce, organizzare un piano di comunicazione degli eventi per tempo".

La Silb-Fipe calcola che il nuovo stop ha polverizzato il 25% del fatturato annuo.

"Per quel che ci riguarda parliamo di oltre il 30%: dicembre e gennaio rappresentano il clou dell’intera stagione. L’estate è invece da sempre per le discoteche milanesi periodo di riposo".

I ristori annunciati dal Decreto Sostegni Ter sono arrivati? "Non abbiamo ancora ricevuto nulla: questa nuova chiusura non è stata accompagnata dalle tutele a imprese e lavoratori che aspettano la cassa integrazione di gennaio. Nel mio team ci sono, oltre agli stagionali, venti dipendenti a tempo indeterminato. Tocca a noi anticipare gli stipendi. E abbiamo ricevuto a dicembre una bolletta dell’elettricità da 16mila euro".

Quali proposte per uscire dall’impasse?

"Oltre ad accelerare su cassa Covid e ristori, il governo dovrebbe dare il via libera alle discoteche almeno il 15 febbraio e rimodulare le condizioni dei concerti. Lo dovrebbe fare anche per una questione di ordine pubblico. I ragazzi, in mancanza di alternative per la loro socialità, hanno preso l’abitudine di riunirsi all’aperto nelle piazze, nelle strade e nei parchi. Il risultato è che i residenti non riescono più a dormire ma soprattutto è difficile in spazi così ampi garantire la sicurezza. Quello che può succedere di gravissimo lo abbiamo visto a Capodanno, con le aggressioni in piazza Duomo. Ma il far west ormai si verifica ogni weekend". A.L.

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