Sono passati 22 anni da quel Ferragosto, sulle rive del Ticino, a Bereguardo. Dopo aver salvato tre persone fu risucchiato dalle correnti e perse così la vita Paolo Foglia, giovane e coraggioso bressese 34enne. Le persone salvate erano Shkelzen Jahelezi, un giovane albanese, il figlio ancora bambino e una ragazza di Lacchiarella che si era tuffata a sua volta per soccorrerli. Da quel 15 agosto 2002 il ricordo di Paolo è ancora vivo, come spiega Giuseppe Manni, allora sindaco di Bresso: "Quei giorni non si cancelleranno mai. Avuta la notizia, andammo subito a trovare la sua compagna Francesca, per portare la vicinanza dell’amministrazione comunale e di tutta la cittadinanza – ricorda Manni –. Incontrammo al funerale i genitori di Paolo, Romeo e Bruna: allacciammo fin da subito un legame bellissimo. Capii che stare vicino a quei genitori era la cosa più giusta da fare. Li ha aiutati a lenire il dolore della perdita del figlio". Indimenticabili le parole del cardinale di Milano Carlo Maria Martini, per l’omelia funebre a Bresso; Fortunato Zinni, sindaco bressese dal 2008 al 2013, le ha ricordate in un toccante e intenso post commemorativo su Fb: "Non possiamo non sentire ammirazione per la grandezza del gesto di Paolo. È stato unito a Gesù con una morte simile alla sua, una morte per gli altri. Gesti come questo – concluse Martini – ci danno fiducia nel futuro della nostra società".
L’allora Presidente Carlo Azeglio Ciampi gli conferì la Medaglia d’oro al valor civile e il Comune di Bresso la benemerenza della Castela d’Oro. In città, la piscina comunale e la passerella di via Berbera portano il suo nome. Il 16 dicembre, giorno del suo compleanno, è la Giornata dell’impegno civile; ogni Ferragosto al Ponte delle Barche di Bereguardo c’è la cerimonia commemorativa. "Il 15 agosto, come ogni anno, ci siamo sentiti con il papà Romeo; abbiamo ricordato Paolo e anche Bruna, la mamma mancata da poco. Ricordare Paolo è un dovere; il suo esempio deve arrivare alle nuove generazioni" conclude Manni. Giuseppe Nava