Addio Amelie, la ballerina coraggiosa di Bollate volata in cielo a 11 anni

Centinaia di persone hanno partecipato alla cerimonia laica per salutare la bambina che ha commosso un’intera comunità

La piccola Amelie amava la danza

La piccola Amelie amava la danza

All’ultimo saluto ad Amelie hanno partecipato più di cento persone. Parenti, amici e associazioni sono accorsi numerosi alla bocciofila della polisportiva Solese a Bollate. Qui i genitori hanno organizzato una cerimonia laica per salutare Amelie, morta nei giorni scorsi, a cui potessero partecipare anche i suoi amici.

La bambina di Bollate ha convissuto con una brutta malattia che l'aveva portata anche alla cecità. Fino alla fine è sempre stata supportata da tante persone, in primis i genitori Gianni e Katharina. “Abbiamo pensato di istituire un fondo per sostenere le associazioni che sono state vicine ad Amelie nel corso della vita. Il progetto si chiama "Il Volo di Amelie", visibile nel sito dell'associazione "Davide il Drago", di cui facciamo parte. Qui possiamo ricevere donazioni da privati ed aziende”, spiegano  Gianni e Katharina. Grande commozione per le persone, tra cui gli insegnanti, che l'hanno vista crescere.

“Sei arrivata a danza che avevi 4 anni e quella luce negli occhi, quello sguardo da ballerina, niente e nessuno ti ha potuto togliere. Non il tumore che a 5 anni ti ha privato della vista, non le operazioni, non le chemio e le radioterapie. Niente. Coraggiosa come nessuno, hai affrontato tutto e hai vissuto come volevi tu: ballavi, facevi lezione, hai fatto saggi in teatro, esibizioni, esami. Troveremo il modo di trasformare il dolore in qualcosa di buono", spiega Giusy Converti della scuola “Non solo danza”.

"La tua tenacia, forza d’animo e risolutezza hanno lasciato una traccia indelebile nella nostra scuola. Una bambina innamorata della musica, sempre attenta e impaziente di imparare e di essere perfetta», raccontano dalla scuola di musica di Novate.

“Ovunque andassi, in qualsiasi avventura ti gettassi, anche quando il tuo corpo era più provato, mostravi senza saperlo forza e fiducia. E quando i tuoi occhi non vedevano più ci hai insegnato a guardare con gli occhi dell'intelligenza e a mostrarci quante sono le strade che un uomo può imboccare. Ci sentivamo piccoli, allibiti e insieme entusiasti di fronte alla tua capacità di reagire. Ringraziamo tutte le persone che sono venute a salutare Amelie, gli amici, le famiglie, le associazioni, gli oncologi, il Besta, l'istituto dei ciechi», concludono i genitori.

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