Milano – “Una sorpresa meravigliosa e inaspettata, che corona un’annata pazzesca”: Milena Piscozzo, preside dell’istituto comprensivo Riccardo Massa - che guida da undici anni - il 7 dicembre riceverà l’Ambrogino d’Oro dal Comune di Milano. Un riconoscimento che si lega a doppio filo a una conquista storica, che l’ha vista in prima linea: il passaggio a ordinamento delle “medie Montessori“.
Un’impresa cominciata al Gallaratese.
“Sì. La sperimentazione del metodo Montessori nella scuola secondaria di primo grado nasce qui diversi anni fa: la primaria Montessori c’era dal 1969-70, ci siamo posti l’obiettivo di verticalizzare il metodo. Non ha senso interromperlo in una fascia d’età così delicata”.
Quali sono state le tappe clou?
“Abbiamo cominciato con una sperimentazione interna. Nel 2015 si è creata poi una prima rete milanese, con il comprensivo Riccardo Massa capofila: raccogliendo i dati rispetto al successo formativo degli studenti, ho chiesto la possibilità al Ministero di avviare una sperimentazione in quattro scuole per strutturare sempre di più il metodo e metterlo a sistema, e ci siamo occupati della formazione degli insegnanti con Opera Nazionale Montessori”.
Quanti ne avete formati in questi anni?
“Circa 700 in tutta Italia”.
Poi la svolta storica.
“Nel 2021 si è aperta una grande opportunità: effettuare una sperimentazione nazionale. Sono state autorizzate con decreto ministeriale le prime 24 scuole, diventate poi 25. Si è conclusa il 31 agosto quando avevamo di fronte tre scenari possibili: la chiusura della sperimentazione, la sua prosecuzione oppure una terza via, che auspicavano da anni: il passaggio a ordinamento della scuola secondaria di primo grado Montessori. E lo abbiamo ottenuto il 25 settembre alla Camera: le forze politiche hanno votato all’unanimità”.
Cosa implica?
“Permette a diverse scuole che hanno già la scuola primaria Montessori di aprire una secondaria. Ma anche di avere insegnanti con titoli di formazione specifica, sia a tempo determinato che indeterminato. In tutti i Paesi europei e extraeuropei le medie Montessori ci sono ma sono private: il fatto che in Italia siano state realizzate nella scuola statale è un grande successo: permette a tutti i bambini di potere svolgere questo percorso a prescindere dalle condizioni socio-economiche”.
In questo si riscopre lo spirito montessoriano delle origini.
“Sì. Maria Montessori aveva iniziato proprio da un contesto periferico della città di Roma, nel quartiere San Lorenzo. Non credo sia un caso che questo percorso sia partito dalla periferia di una città come Milano”.
Avete raccolto la sua eredità?
“Maria Montessori non era riuscita a strutturare il metodo per le scuole medie, ma ha lasciato tantissime indicazioni perché il periodo dell’adolescenza è il più fecondo per l’apprendimento. Oggi le Neuroscienze lo confermano: non dobbiamo rischiare di disperdere capitale umano”.
Lei ha lavorato molto per valorizzare e rilanciare le scuole di periferia: con il metodo Montessori si è frenato anche il cosiddetto “white flight“?
“Sì e ora le famiglie si spostano anche dal centro verso la periferia, evitando situazioni di segregazione scolastica”.
Prossimo passo?
“Una volta consolidato il metodo alle medie, mi piacerebbe continuare la verticalizzazione nelle scuole secondarie di secondo grado. È una metodologia attualissima, che negli anni non è stata considerata a pieno. Anche da dirigente ho toccato con mano i risultati in termini di apprendimento, autonomia e consapevolezza: continuo a lavorare per diffonderla il più possibile”.
Il suo impegno nella scuola è stato considerato da ‘Ambrogino d’Oro’.
“La scuola ha un altissimo valore sociale: formiamo cittadini. Credo sia questo il riconoscimento più importante. Mi preme ringraziare la sottosegretaria Paola Frassinetti, il vicesindaco Anna Scavuzzo, Giulia Pelucchi del Municipio 8, la consigliera e docente universitaria Elisabetta Nigris, tutti i miei docenti e i ragazzi, che hanno partecipato alla costruzione di questo modello di scuola, e la mia famiglia. Milano mi ha sostenuta in questa azione di cambiamento della scuola insieme a Opera Nazionale Montessori, con il presidente Benedetto Scoppola e la referente scientifica Laura Marchioni, al Ministero dell’Istruzione e all’Ufficio scolastico regionale e provinciale”.
Ha un legame speciale con Milano?
“Sì. Io sono nata a Spongano, nel Salento. Sono arrivata qui per studiare: ho frequentato Scienze dell’Educazione e due master, uno in Cattolica e l’altro al Politecnico. Amo Milano e il suo dinamismo: è una città inclusiva, qui mi sono realizzata come persona e come professionista. Milano ti permette di trasformare in realtà sogni straordinari, anche a scuola”