MONICA AUTUNNO
Cronaca

Alluvione e danni nel Milanese, piovono aiuti: "La priorità a chi è senza casa"

Fondo istituito dal Comune di Bellinzago, "una trentina le famiglie che si appoggiano a parenti e amici"

Bellinzago Lombardo (Milano) – Post alluvione, stavolta piove solidarietà. È "molto importante", sebbene non ancora dettagliata, la somma raccolta ad oggi sul fondo di solidarietà istituito dal Comune per sostenere la cittadinanza colpita dalle esondazioni del 15 maggio. A breve, spiega il sindaco Michele Avola, i criteri per le assegnazioni. "La priorità assoluta - spiega - l’avranno le famiglie, e sono ancora almeno una trentina che non hanno potuto rientrare stabilmente nelle loro abitazioni allagate nelle parti “vissute”, e continuano ad appoggiarsi su parenti e amici".

Intanto si attende il pronunciamento del governo sulla richiesta di stato di calamità per i Comuni della Martesana alluvionati. L’istanza era stata formalizzata dalla Regione Lombardia lo scorso 30 maggio "ad ora, su quel fronte - ancora Avola - nessuna novità". Saranno a breve trascorsi due mesi dalla drammatica giornata del 15 maggio quando l’esondazione delle Trobbie e del naviglio Martesana allagò l’intero asse di Villa Fornaci, fra Bellinzago Lombardo e Gessate e molti altri paesi della zona. Bellinzago fu il Comune più colpito. Nei giorni successivi vi si recarono in visita il presidente della Regione, il Prefetto di Milano e molte altre autorità. Nei giorni successivi l’avvio della raccolta delle schede di segnalazione danni e l’istanza alla Regione per lo stato di calamità, poi formalizzata a Roma. Una settimana dopo l’apertura, comunque, di un fondo comunale con iban per i versamenti solidali. "Proprio in questi giorni abbiamo fatto una prima stima - spiega Avola - . Non posso ancora formalizzare la cifra, che è provvisoria e potrebbe aumentare. Però posso dire che si tratta di una cifra importante. In molti hanno voluto sostenere i concittadini danneggiati".

La Giunta predisporrà a breve una delibera con criteri precisi di assegnazione. "Molti cittadini hanno avuto danni. Ma vi sono naturalmente danni più seri di altri, e mi riferisco a quelli subiti dai cittadini che hanno avuto la casa allagata nelle zone dove si vive. Molti di loro di fatto non sono ancora tornati in possesso delle loro abitazioni. Partiremo naturalmente da qui. Non contiamo i garage, le cantine, le taverne ancora inutilizzabili. Ma obbligatoriamente andranno in secondo ordine". Non c’è interrato, o quasi, che in paese si sia salvato. "A mia volta - dice il sindaco - ho avuto taverna e garage allagati e danni significativi. Ma i piani superiori si sono salvati, e non ho mai dovuto traslocare la famiglia. Vi sono obiettivamente situazioni molto più difficili".