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Cassazione conferma gli sconti di pena per le ’ndrine

La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Milano che, nel luglio 2024, aveva ridotto le condanne del...

Il magistrato Paolo Storari titolare dell’inchiesta sui clan

Il magistrato Paolo Storari titolare dell’inchiesta sui clan

La Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello di Milano che, nel luglio 2024, aveva ridotto le condanne del processo al clan della ‘ndrangheta dei Maiolo-Manno che, stando alle indagini, avrebbe fornito appoggio nel 2021 ad un candidato sindaco, non eletto, del centrodestra a Pioltello. La riduzione era dovuta all’applicazione della "continuazione" delle pene con altre condanne, soprattutto quelle dello storico procedimento “Infinito“ contro le cosche in Lombardia del 2010. La Procura generale aveva impugnato questa decisione dei giudici milanesi, ma la Suprema Corte ha confermato la sentenza a carico di Cosimo Maiolo e Salvatore Maiolo. In particolare, era stata applicata una pena finale di 17 anni e 4 mesi, in continuazione con gli 11 anni e 4 mesi del processo “Infinito“, a Cosimo Maiolo, difeso dall’avvocato Mirko Perlino e, stando alle indagini, presunto boss della "locale" di Pioltello. In primo grado, in abbreviato, solo per l’ultimo processo, era stato condannato a 12 anni e 8 mesi. Ad uno dei figli di Cosimo, Salvatore Maiolo, la pena finale, sempre in continuazione col processo "Infinito" e con un altro per sequestro di persona, era stata portata a poco più di 13 anni ed è stata confermata. Per l’imputato Antonio Maiolo la Cassazione ha disposto un processo d’appello bis. Definitivo il riconoscimento della "continuazione" tra le due contestazioni di associazione mafiosa: l’ultima dell’inchiesta che aveva portato ad arresti nel 2022 e quella al centro del blitz di 15 anni fa.