REDAZIONE MILANO

Alleanza tra mafie, parte il processo. Il Comune si costituisce parte civile

Al via stamattina nell’aula bunker del carcere di Opera la maxi udienza preliminare per i 143 imputati del procedimento Hydra...

Al via stamattina nell’aula bunker del carcere di Opera la maxi udienza preliminare per i 143 imputati del procedimento Hydra...

Al via stamattina nell’aula bunker del carcere di Opera la maxi udienza preliminare per i 143 imputati del procedimento Hydra...

Al via stamattina nell’aula bunker del carcere di Opera la maxi udienza preliminare per i 143 imputati del procedimento Hydra sul cosiddetto "Sistema mafioso lombardo", che vedrebbe l’esistenza di un’alleanza sull’asse Milano-Varese tra esponenti al Nord di ‘ndrangheta, camorra e Cosa nostra. Solo l’appello con la lettura di tutti i nomi dovrebbe portare via non meno di due ore e mezza. L’udienza, presieduta dal gup Emanuele Mancini, sarà dedicata alla costituzione delle parti e delle eventuali eccezioni preliminari sollevate dai legali degli imputati, accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione finalizzata al narcotraffico, estorsioni, porto illegale di armi e reati fiscali.

Alcuni difensori, una ventina, hanno già anticipato l’intenzione di chiedere riti alternativi per i loro assistiti; il numero, però, dovrebbe essere più alto. Tra oggi e domani verrà affrontata anche la questione della costituzione di parte civile delle parti offese individuate dalla pm della Dda Alessandra Cerreti con il collega Rosario Ferracane, titolari dell’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal colonnello Antonio Coppola e dal tenente colonnello Fabio Rufino.

A tal proposito, la Giunta Sala ha deliberato la costituzione di parte civile del Comune di Milano nel processo contro la presunta mafia a tre teste, a seguito delle notifiche arrivate all’Avvocatura il 9 e il 13 maggio. Nel provvedimento si legge che "i danni patrimoniali e non patrimoniali patiti" da Palazzo Marino "in conseguenza dei fatti ora a processo riguardano principalmente: la lesione dell’immagine dell’ente; il costo delle azioni straordinarie, a carico dell’amministrazione, in conseguenza degli illeciti di cui al processo penale in argomento; il danno morale". Da qui la decisione di far valere le proprie ragioni in aula non solo per eventuali risarcimenti, ma anche "allo scopo di acquisire un’approfondita conoscenza delle vicende criminose e di apprestare migliori azioni di contrasto". Nei giorni scorsi, anche la Regione ha annunciato di aver fatto la stessa scelta.

N.P.