
Segrate, l’operazione di CyrusOne all’ex Cise
Un unico edificio sviluppato su tre piani, con una potenza (iniziale) di 27 megawatt d’information technology: i primi 9 megawatt saranno operativi entro il terzo trimestre del 2027. Sono questi i numeri del Data center di Segrate che, in capo a CyrusOne, permetterà di riqualificare l’ex Cise di Redecesio, un’area di 7,5 ettari dove un tempo si svolgevano ricerche sul nucleare. Il sito era dismesso da decenni, e diventato anche teatro di periodiche intrusioni abusive; ora, con l’avvio dei lavori per la nuova infrastruttura informatica, la zona potrà essere recuperata nel segno di un maggiore decoro e di una rifunzionalizzazione.
La costruzione del Data center porterà in dote alcune opere accessorie e compensative. Il primo effetto concreto? Il Golfo agricolo, un’area verde di quasi 70 ettari che, per un meccanismo di perequazione urbanistica, è stata ceduta al Comune di Segrate, a fronte del nuovo insediamento sull’ex Cise. L’ampio terreno - sul quale non vi sarà alcun tipo di edificazione, ma che al contrario verrà preservato come zona verde - è stato così acquisito a patrimonio pubblico, a beneficio dei cittadini. La sua inaugurazione, nei mesi scorsi, è stata salutata da un evento pubblico con un simbolico volo in mongolfiera, alla presenza anche del sindaco Paolo Micheli. Altre opere compensative sono in programma per il futuro: il posizionamento di pannelli solari su alcuni edifici pubblici e la riqualificazione di via delle Regioni, con la costruzione di una nuova bretella stradale.
Il Data center di Segrate va dunque ad innestarsi su volumetrie pre-esistenti, senza ulteriore consumo di suolo. Anche a Peschiera Borromeo, nella frazione di San Bovio, l’impianto di Microsoft sorgerà sulle ceneri dell’ex Postalmarket, storica azienda di vendite per corrispondenza che ha cessato l’attività nei primi anni Duemila.
A.Z.