Milano – Milano nella morsa dello smog. Dopo qualche giorno di tregua (a ridosso della pioggia che ha caratterizzato la scorsa settimana) ecco tornare l’allerta, In città si sono registrate concentrazioni di Pm10 oltre il doppio della soglia di guardia di 50 mg/mc. Ecco i dati delle centraline Arpa, che ieri hanno rilevato valori pari a: 102 mg/mc a Città Studi e viale Marche; 107 in via Senato; 84 al Verziere; 101 a Pioltello.

"La situazione è di estrema pericolosità per le persone - dice all'AGI Carlo Monguzzi, consigliere comunale di Europa Verde -. Nelle settimane scorse abbiamo avuto 13 giorni consecutivi di superamento del limite di allarme smog interrotto da tre giorni di pioggia ma ora ci troviamo di nuovo in una situazione preoccupante. È la prova che l’Area B e l’Area C non funzionano e che serve un serio piano della mobilità". Secondo Monguzzi, occorrerebbe informare i cittadini dei rischi che stanno correndo in queste ore e "avvertirli di non fare attività fisica all'aperto, evitare le strade trafficate, percorrere percorsi che includano parchi e andare al mare o in montagna nei fine settimana. Un discorso che vale soprattutto per i più fragili, anziani e bimbi piccoli".
Come fronteggiare l’emergenza aria, visto i giorni di sforamento dei limiti della polveri sottili da Pm10 già accumulati nel 2024? Sul fronte smog nei giorni scorsi c’è stata una vera e propria tenzone tra i due big della politica del territorio: il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana. Al centro del botta e risposta proprio le misure da adottare per arginare il problema inquinamento, in particolare l’idea di chiudere il Quadrilatero alle auto.
L’assessora comunale all’Ambiente Elena Grandi ha messo sul tavolo anche l’ipotesi di “domeniche a piedi a macchia di leopardo: siamo ancora in una fase di studio, per avviare una sperimentazione su alcuni luoghi della città da chiudere alle auto la domenica, sull’esempio del No Parking Day di qualche mese fa. Sarebbe una misura strutturale, non emergenziale”.
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